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Windows 7 SP2 download: come installare tutti gli aggiornamenti di Windows 7 con un pacchetto unico
Come prima cosa definisco subito che questo non è un vero e proprio Service Pack inteso come "nuova versione" ma è un pacchetto di aggiornamenti che Microsoft ha reso disponibile principalmente per chi desidera reinstallare Windows 7, magari disponendo già di una ISO contenente il SP1, e molto facilmente vuole installare tutti gli aggiornamenti tramite un unico file, una specie di Service Pack 2.
Purtroppo questo pacchetto integra gli aggiornamenti di Windows 7 solo fino al 16/05/2016, quindi tutti quelli successivi andranno comunque installati, come di consueto, tramite Windows Update.
Ottenere tutti questi aggiornamenti con unico pacchetto è comunque un gran vantaggio. Il file praticamente contiene tutti gli update rilasciati da febbraio 2011 a maggio 2016.
Dato ancora l'enorme utilizzo di PC con Windows 7 magari, in futuro, Microsoft aggiornerà quel file, anche se molto probabilmente cercherà in tutti i modi di far passare gli utenti a Windows 10, non supportando più il sistema obsoleto.
I requisiti per l'installazione del pacchetto di aggiornamenti "SP2" sono:
-Windows 7 SP1: quindi se stiamo reinstallando Windows 7, con una ISO senza Service Pack, procediamo subito con l'installazione del SP1 (link al pacchetto)
-Stack di manutenzione: questo pacchetto per i 32 bit e questo per i 64 bit
Una volta che i requisiti sono soddisfatti procediamo con il download del "Service Pack 2": qui c'è il pacchetto di aggiornamento (scarichiamo la versione per il nostro sistema operativo).
Scaricato il pacchetto, per avviare l'installazione, è sufficiente fare doppio click sull'installer per iniziare a completare gli aggiornamenti fino a maggio 2016.
Successivamente procediamo con l'installazione degli aggiornamenti mancanti, e facendo una ricerca con Windows update ora non dovrebbero esserci più tantissimi aggiornamenti in sospeso.
Purtroppo questo pacchetto integra gli aggiornamenti di Windows 7 solo fino al 16/05/2016, quindi tutti quelli successivi andranno comunque installati, come di consueto, tramite Windows Update.
Ottenere tutti questi aggiornamenti con unico pacchetto è comunque un gran vantaggio. Il file praticamente contiene tutti gli update rilasciati da febbraio 2011 a maggio 2016.
Dato ancora l'enorme utilizzo di PC con Windows 7 magari, in futuro, Microsoft aggiornerà quel file, anche se molto probabilmente cercherà in tutti i modi di far passare gli utenti a Windows 10, non supportando più il sistema obsoleto.
I requisiti per l'installazione del pacchetto di aggiornamenti "SP2" sono:
-Windows 7 SP1: quindi se stiamo reinstallando Windows 7, con una ISO senza Service Pack, procediamo subito con l'installazione del SP1 (link al pacchetto)
-Stack di manutenzione: questo pacchetto per i 32 bit e questo per i 64 bit
Una volta che i requisiti sono soddisfatti procediamo con il download del "Service Pack 2": qui c'è il pacchetto di aggiornamento (scarichiamo la versione per il nostro sistema operativo).
Scaricato il pacchetto, per avviare l'installazione, è sufficiente fare doppio click sull'installer per iniziare a completare gli aggiornamenti fino a maggio 2016.
Successivamente procediamo con l'installazione degli aggiornamenti mancanti, e facendo una ricerca con Windows update ora non dovrebbero esserci più tantissimi aggiornamenti in sospeso.
Perchè il PC si spegne da solo? 10 possibili cause e soluzioni per evitare che il PC si surriscaldi e si spenga
Quando un computer inizia a spegnersi molte volte da solo, improvvisamente e senza motivo, oppure inizia a rallentare in modo decisamente fastidioso dopo che abbiamo installato qualcosa, è arrivato il momento di scoprire la causa di questi problemi, che in certi casi possono anche danneggiare seriamente il nostro computer.
Un computer portatile è più soggetto a spegnimenti improvvisi, soprattutto a causa del caldo e contemporaneamente a causa del surriscaldamento dei componenti, mentre un computer fisso molto spesso al posto dello spegnimento segnala schermate blu con un inevitabile riavvio automatico.
In entrambi i casi è possibile scoprire quale può essere la causa procedendo con queste possibili soluzioni:
1. Pulire il PC dalla polvere: se il computer inizia a fare rumore ce ne accorgiamo subito, e il rumore arriva dalla ventola, che durante l'operazione di raffreddamento viene "bloccata" dalla polvere, che oltre a ridurre il lavoro della ventola fa surriscaldare molto di più i vari componenti (non facendoli nemmeno raffreddare come si deve).
Dato che questa è la causa principale del problema in questione è buona regola pulire il PC dalla polvere, eliminando almeno i grossi pezzi e soprattutto togliendola dalle parti principali (CPU e scheda video). Se si possiede un notebook ci si può aiutare con YouTube per osservare come poterlo smontare per pulirlo, mentre un fisso si può benissimo aprire e pulire (è meglio pulire anche la zona dove è alloggiato e lasciarlo "respirare").
Se abbiamo già smontato il PC e lo abbiamo pulito, leggiamo anche il punto 3.
2. Usare supporti con ventole/aggiungere ventole: se si spegne, come è stato già detto, è quasi sicuramente l'alta temperatura; e visto che soprattutto la CPU e la scheda video sono messe molte volte sotto sforzo quando giochiamo o visualizziamo file multimediali, possiamo accorgerci se succede per questo motivo se si spegne durante queste operazioni.
La soluzione può arrivare comprando una base con le ventole, che permette di raffreddare di un buon 20-40% in più il computer, a patto comunque che non ci siano 40 gradi e che non sia piena estate, in questo caso bisogna comunque non utilizzare troppi programmi pesanti o effettuare operazioni che hanno bisogno di una potenza eccessiva dei componenti.
Su un PC fisso si può sempre aggiungere qualche ventola interna oppure anche un dissipatore.
2b. Diminuire utilizzo CPU e GPU: se il punto 2 non ha portato a successi, è possibile agire sull'utilizzo del processore e della scheda video internamente e a livello software. Si può molto semplicemente diminuire l'utilizzo massimo del processore agendo sulle "Opzioni risparmio energia", entrando nelle impostazioni avanzate. Nella sezione "Risparmio energia del processore" è possibile impostare un livello massimo, che di norma è al 100%, e si può benissimo ridurre anche al 50-70% (se abbiamo un processore lento impostiamolo al 70% altrimenti rallenta troppo, in caso di una CPU veloce possiamo scendere anche fino al 50%).
Per quanto riguarda la scheda video, se non si visualizzano troppi file multimediali oppure non si utilizzano videogiochi si può anche lasciare ai livelli standard altrimenti bisogna per forza ridurre l'utilizzo anche di quest'ultima. Per farlo occorre installare il software della scheda video (se non lo si ha già installato) e impostarla così su "Prestazioni" a discapito della "Qualità". Nei notebook potrebbe esserci una dicitura simile a "massimizza la durata della batteria" (che anche se lo utilizziamo con la corrente può essere impostato) e in questo caso c'è ancora un minore utilizzo e un minor surriscaldamento della scheda video.
3. Usare la pasta termica: se abbiamo già smontato il computer per pulirlo (punto 1) possiamo anche applicare della pasta termica sul processore e sulla scheda video, così da avere una maggior dispersione di calore e ottenere un raffreddamento pari al 20% in più.
4. Eliminare tutti virus: anche i virus possono sia utilizzare componenti a caso per far surriscaldare soprattutto la CPU oppure creare comunque freeze (congelamenti) improvvisi e dar fastidio al sistema. Con questa guida elimineremo tutti i virus molto facilmente.
5. Togliere programmi che vanno in conflitto: avere programmi dello stesso tipo che svolgono la stessa identica operazione in tempo reale (quindi sempre in funzione, contemporaneamente) possono creare non solo rallentamenti ma anche danni hardware per un eccessivo utilizzo. Programmi come antivirus, software di pulizia, sistemi di monitoraggio, o altri, è sufficiente averne solo uno in funzione (ma installati se ne possono avere quanti si vuole) perchè altrimenti vanno in conflitto.
6. Staccare tutte le periferiche: se il problema non è il surriscaldamento può essere che qualche periferica funziona male oppure crea malfunzionamenti hardware. Togliamo quindi qualsiasi dispositivo collegato al PC e, se possiamo, su un computer fisso lasciamo solo il mouse, magari anche uno di scorta, basta che sia diverso da quello che usiamo di solito, mentre su un notebook possiamo benissimo utilizzare il touchpad. Se a questo punto il computer non si spegne più possiamo andare a tentativi e trovare il dispositivo danneggiato (leggere anche il punto 7).
7. Togliere ultimi programmi e driver installati: se tutte le periferiche funzionano (magari le abbiamo testate su altri computer) è possibile anche che ci sia qualche programma o soprattutto qualche driver che non è completamente compatibile oppure è corrotto o non funzionante, o infine anche incompatibile. Disinstalliamo per sicurezza gli ultimi programmi e gli ultimi driver che abbiamo installato e vediamo se il problema si ripropone.
7b. Aggiornare driver: un driver obsoleto può causare problemi e rallentamenti non solo hardware ma anche software. I produttori consigliano di avere installati sempre gli ultimi driver disponibili, ma è anche vero che se un componente non ci crea disturbi non c'è necessità di installare sempre gli ultimi aggiornamenti. Aggiorniamo però almeno i driver dei principali componenti e periferiche che utilizziamo maggiormente, come i driver della scheda video se siamo abituati a giocare, oppure i driver del componente che ci crea disturbi (se la versione più recente crea più danni di quelli che risolve si può tentare di installare una versione meno recente).
In alcuni casi può essere utile aggiornare anche i driver del BIOS (questa operazione è da fare con molta attenzione, seguendo le indicazioni del produttore).
8. Utilizzare il PC in modalità provvisoria/Reinstallare Windows: se nessuna di queste soluzioni a portato a conclusioni significative, proviamo ad avviare il computer in modalità provvisoria, per testare almeno che il PC funzioni nella sua forma base del sistema operativo, senza programmi o driver che possono andare in conflitto quindi. A questo punto se funziona tutto possiamo sempre provare a reinstallare il sistema operativo così da provare a usare Windows pulito da qualsiasi software.
9. Notare malfunzionamenti hardware: se si blocca potrebbe esserci qualche problema hardware, che può variare dal semplice cavetto che si è staccato, alla RAM danneggiata o al più comune hard disk che sta perdendo colpi. Per non sostituire pezzi a caso è meglio sfruttare qualche programma dedicato ed effettuare test sui vari componenti.
Da non tralasciare anche la batteria del BIOS, che se è scarica va sostituita per evitare problemi. Ce ne accorgiamo subito se è da cambiare perchè l'orologio ad ogni avvio mostra l'ora sbagliata (e anche le impostazioni del BIOS vengono resettate ad ogni spegnimento).
9b. Problemi all'alimentatore: tra i componenti hardware non dimentichiamoci dell'alimentatore, che potrebbe essere danneggiato. Nel computer fisso bisogna svitarlo dal case e sostituirlo, mentre nei notebook potrebbe essere semplicemente il trasformatore esterno (il cavo che colleghiamo alla corrente) che potrebbe avere qualche parte interna rotta. Anche se solitamente in quest'ultimo caso è sempre la giuntura che collega il trasformatore al cavetto che arriva al PC (il più delle volte è da sostituire l'intero alimentatore perchè raramente si ripara adeguatamente e a lungo termine).
10. Fare una pulizia completa di Windows: il computer se è molto appesantito da file inutili può mostrare rallentamenti e quindi anche in questo caso un eccessivo utilizzo dei componenti con conseguente surriscaldamento. Con questa guida risolveremo i problemi di questo possibile problema.
I passaggi possono essere eseguiti sia in ordine che a seconda del problema che abbiamo riconosciuto leggendo tutti i punti. Al termine è possibile anche seguire la semplice guida per velocizzare Windows al massimo ed averlo ottimizzato per ogni situazione.
Un computer portatile è più soggetto a spegnimenti improvvisi, soprattutto a causa del caldo e contemporaneamente a causa del surriscaldamento dei componenti, mentre un computer fisso molto spesso al posto dello spegnimento segnala schermate blu con un inevitabile riavvio automatico.
In entrambi i casi è possibile scoprire quale può essere la causa procedendo con queste possibili soluzioni:
1. Pulire il PC dalla polvere: se il computer inizia a fare rumore ce ne accorgiamo subito, e il rumore arriva dalla ventola, che durante l'operazione di raffreddamento viene "bloccata" dalla polvere, che oltre a ridurre il lavoro della ventola fa surriscaldare molto di più i vari componenti (non facendoli nemmeno raffreddare come si deve).
Dato che questa è la causa principale del problema in questione è buona regola pulire il PC dalla polvere, eliminando almeno i grossi pezzi e soprattutto togliendola dalle parti principali (CPU e scheda video). Se si possiede un notebook ci si può aiutare con YouTube per osservare come poterlo smontare per pulirlo, mentre un fisso si può benissimo aprire e pulire (è meglio pulire anche la zona dove è alloggiato e lasciarlo "respirare").
Se abbiamo già smontato il PC e lo abbiamo pulito, leggiamo anche il punto 3.
2. Usare supporti con ventole/aggiungere ventole: se si spegne, come è stato già detto, è quasi sicuramente l'alta temperatura; e visto che soprattutto la CPU e la scheda video sono messe molte volte sotto sforzo quando giochiamo o visualizziamo file multimediali, possiamo accorgerci se succede per questo motivo se si spegne durante queste operazioni.
La soluzione può arrivare comprando una base con le ventole, che permette di raffreddare di un buon 20-40% in più il computer, a patto comunque che non ci siano 40 gradi e che non sia piena estate, in questo caso bisogna comunque non utilizzare troppi programmi pesanti o effettuare operazioni che hanno bisogno di una potenza eccessiva dei componenti.
Su un PC fisso si può sempre aggiungere qualche ventola interna oppure anche un dissipatore.
2b. Diminuire utilizzo CPU e GPU: se il punto 2 non ha portato a successi, è possibile agire sull'utilizzo del processore e della scheda video internamente e a livello software. Si può molto semplicemente diminuire l'utilizzo massimo del processore agendo sulle "Opzioni risparmio energia", entrando nelle impostazioni avanzate. Nella sezione "Risparmio energia del processore" è possibile impostare un livello massimo, che di norma è al 100%, e si può benissimo ridurre anche al 50-70% (se abbiamo un processore lento impostiamolo al 70% altrimenti rallenta troppo, in caso di una CPU veloce possiamo scendere anche fino al 50%).
Per quanto riguarda la scheda video, se non si visualizzano troppi file multimediali oppure non si utilizzano videogiochi si può anche lasciare ai livelli standard altrimenti bisogna per forza ridurre l'utilizzo anche di quest'ultima. Per farlo occorre installare il software della scheda video (se non lo si ha già installato) e impostarla così su "Prestazioni" a discapito della "Qualità". Nei notebook potrebbe esserci una dicitura simile a "massimizza la durata della batteria" (che anche se lo utilizziamo con la corrente può essere impostato) e in questo caso c'è ancora un minore utilizzo e un minor surriscaldamento della scheda video.
3. Usare la pasta termica: se abbiamo già smontato il computer per pulirlo (punto 1) possiamo anche applicare della pasta termica sul processore e sulla scheda video, così da avere una maggior dispersione di calore e ottenere un raffreddamento pari al 20% in più.
4. Eliminare tutti virus: anche i virus possono sia utilizzare componenti a caso per far surriscaldare soprattutto la CPU oppure creare comunque freeze (congelamenti) improvvisi e dar fastidio al sistema. Con questa guida elimineremo tutti i virus molto facilmente.
5. Togliere programmi che vanno in conflitto: avere programmi dello stesso tipo che svolgono la stessa identica operazione in tempo reale (quindi sempre in funzione, contemporaneamente) possono creare non solo rallentamenti ma anche danni hardware per un eccessivo utilizzo. Programmi come antivirus, software di pulizia, sistemi di monitoraggio, o altri, è sufficiente averne solo uno in funzione (ma installati se ne possono avere quanti si vuole) perchè altrimenti vanno in conflitto.
6. Staccare tutte le periferiche: se il problema non è il surriscaldamento può essere che qualche periferica funziona male oppure crea malfunzionamenti hardware. Togliamo quindi qualsiasi dispositivo collegato al PC e, se possiamo, su un computer fisso lasciamo solo il mouse, magari anche uno di scorta, basta che sia diverso da quello che usiamo di solito, mentre su un notebook possiamo benissimo utilizzare il touchpad. Se a questo punto il computer non si spegne più possiamo andare a tentativi e trovare il dispositivo danneggiato (leggere anche il punto 7).
7. Togliere ultimi programmi e driver installati: se tutte le periferiche funzionano (magari le abbiamo testate su altri computer) è possibile anche che ci sia qualche programma o soprattutto qualche driver che non è completamente compatibile oppure è corrotto o non funzionante, o infine anche incompatibile. Disinstalliamo per sicurezza gli ultimi programmi e gli ultimi driver che abbiamo installato e vediamo se il problema si ripropone.
7b. Aggiornare driver: un driver obsoleto può causare problemi e rallentamenti non solo hardware ma anche software. I produttori consigliano di avere installati sempre gli ultimi driver disponibili, ma è anche vero che se un componente non ci crea disturbi non c'è necessità di installare sempre gli ultimi aggiornamenti. Aggiorniamo però almeno i driver dei principali componenti e periferiche che utilizziamo maggiormente, come i driver della scheda video se siamo abituati a giocare, oppure i driver del componente che ci crea disturbi (se la versione più recente crea più danni di quelli che risolve si può tentare di installare una versione meno recente).
In alcuni casi può essere utile aggiornare anche i driver del BIOS (questa operazione è da fare con molta attenzione, seguendo le indicazioni del produttore).
8. Utilizzare il PC in modalità provvisoria/Reinstallare Windows: se nessuna di queste soluzioni a portato a conclusioni significative, proviamo ad avviare il computer in modalità provvisoria, per testare almeno che il PC funzioni nella sua forma base del sistema operativo, senza programmi o driver che possono andare in conflitto quindi. A questo punto se funziona tutto possiamo sempre provare a reinstallare il sistema operativo così da provare a usare Windows pulito da qualsiasi software.
9. Notare malfunzionamenti hardware: se si blocca potrebbe esserci qualche problema hardware, che può variare dal semplice cavetto che si è staccato, alla RAM danneggiata o al più comune hard disk che sta perdendo colpi. Per non sostituire pezzi a caso è meglio sfruttare qualche programma dedicato ed effettuare test sui vari componenti.
Da non tralasciare anche la batteria del BIOS, che se è scarica va sostituita per evitare problemi. Ce ne accorgiamo subito se è da cambiare perchè l'orologio ad ogni avvio mostra l'ora sbagliata (e anche le impostazioni del BIOS vengono resettate ad ogni spegnimento).
9b. Problemi all'alimentatore: tra i componenti hardware non dimentichiamoci dell'alimentatore, che potrebbe essere danneggiato. Nel computer fisso bisogna svitarlo dal case e sostituirlo, mentre nei notebook potrebbe essere semplicemente il trasformatore esterno (il cavo che colleghiamo alla corrente) che potrebbe avere qualche parte interna rotta. Anche se solitamente in quest'ultimo caso è sempre la giuntura che collega il trasformatore al cavetto che arriva al PC (il più delle volte è da sostituire l'intero alimentatore perchè raramente si ripara adeguatamente e a lungo termine).
10. Fare una pulizia completa di Windows: il computer se è molto appesantito da file inutili può mostrare rallentamenti e quindi anche in questo caso un eccessivo utilizzo dei componenti con conseguente surriscaldamento. Con questa guida risolveremo i problemi di questo possibile problema.
I passaggi possono essere eseguiti sia in ordine che a seconda del problema che abbiamo riconosciuto leggendo tutti i punti. Al termine è possibile anche seguire la semplice guida per velocizzare Windows al massimo ed averlo ottimizzato per ogni situazione.
Windows 10 vs Windows 8.1 e 7: i primi test di velocità messi a confronto, ecco le prestazioni ottenute
Dopo mesi e mesi di messa a punto e di test con varie versioni beta, Windows 10 è disponibile al download gratuito. Ecco allora arrivare anche qualche test di velocità con tutti i relativi risultati. I test sono stati effettuati sullo stesso computer naturalmente, e quest'ultimo era un PC di livello medio-alto, anche se i tre sistemi in questione sono compatibili anche con PC un po' datati.
-RAM: 8GB DDR3-2400
-Scheda Video: Nvidia GeForce GTX 980
-Disco Fisso: 1TB Crucial MX200
-Sistemi Testati: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 Pro
Ecco i risultati dei test effettuati per l'avvio di Windows:
-Windows 10: 6 secondi
-Windows 8.1: 4 secondi
-Windows 7: 5 secondi
Questi sono quelli relativi al risveglio dopo lo stand-by (sospensione):
-Windows 10: 10 secondi
-Windows 8.1: 12 secondi
-Windows 7: 17 secondi
E per finire ci sono anche quelli dal risveglio dopo averlo ibernato:
-Windows 10: 21 secondi
-Windows 8.1: 23 secondi
-Windows 7: 27 secondi
Altri test significativi sono quelli relativi alle performance con la scheda video, dove Windows 8.1 ottiene i risultati migliori con un leggero ma significativo distacco da entrambi i rivali, e anche con l'utilizzo dei prodotti Office e stranamente con il browser Chrome dove Windows 7 vince, di poco, contro i suoi successori.
In quasi tutto il resto Windows 10 sembra essere migliore, inoltre Edge (in esclusiva solo su Windows 10) risulta essere finalmente comparabile agli altri browser di punta, con un netto distacco in velocità dal suo lentissimo predecessore Internet Explorer (che ha ottenuto una valutazione peggiore pari quasi al doppio del tempo).
Il PC in questione presenta le seguenti caratteristiche:
-Processore: Intel Core i5-4670K (3.4GHz - 3.8GHz)-RAM: 8GB DDR3-2400
-Scheda Video: Nvidia GeForce GTX 980
-Disco Fisso: 1TB Crucial MX200
-Sistemi Testati: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 Pro
Ecco i risultati dei test effettuati per l'avvio di Windows:
-Windows 10: 6 secondi
-Windows 8.1: 4 secondi
-Windows 7: 5 secondi
Questi sono quelli relativi al risveglio dopo lo stand-by (sospensione):
-Windows 10: 10 secondi
-Windows 8.1: 12 secondi
-Windows 7: 17 secondi
E per finire ci sono anche quelli dal risveglio dopo averlo ibernato:
-Windows 10: 21 secondi
-Windows 8.1: 23 secondi
-Windows 7: 27 secondi
Altri test significativi sono quelli relativi alle performance con la scheda video, dove Windows 8.1 ottiene i risultati migliori con un leggero ma significativo distacco da entrambi i rivali, e anche con l'utilizzo dei prodotti Office e stranamente con il browser Chrome dove Windows 7 vince, di poco, contro i suoi successori.
In quasi tutto il resto Windows 10 sembra essere migliore, inoltre Edge (in esclusiva solo su Windows 10) risulta essere finalmente comparabile agli altri browser di punta, con un netto distacco in velocità dal suo lentissimo predecessore Internet Explorer (che ha ottenuto una valutazione peggiore pari quasi al doppio del tempo).
Come forzare l'aggiornamento a Windows 10 e scaricare il file ISO per poterlo reinstallare
Windows 10 è arrivato, anche se non tutti hanno già ricevuto l'aggiornamento automatico. Se facciamo parte di questi utenti che quindi stanno ancora aspettando l'update possiamo sfruttare questa piccola guida per "forzare" l'aggiornamento, che non è una vera e propria forzatura ma è una via completamente ufficiale che arriva direttamente da Microsoft.
Innanzitutto controlliamo se, dopo aver prenotato l'aggiornamento tramite la bandierina di notifica, il sistema di aggiornamento sta già scaricando i file per effettuare l'update. Raggiungiamo quindi le risorse del computer, fino ad arrivare al disco locale C; nella radice controlliamo se oltre alla classica cartella "Windows" è presente anche "$Windows.~BT". Nella maggior parte dei casi questa cartella è nascosta, quindi per visualizzarla dobbiamo andare nel Pannello di Controllo, aprire "Opzioni cartella" e, nella scheda di Visualizzazione, mettiamo la spunta sull'opzione Visualizza cartelle e file nascosti. Terminata questa verifica è meglio nascondere nuovamente queste cartelle.
Se questa cartella è presente vuol dire che il sistema sta scaricando l'aggiornamento e molto presto (a seconda della connessione che abbiamo) la bandierina di Windows 10 ci avviserà che possiamo far partire l'installazione.
Se il sistema precedente non sta ancora funzionando, possiamo raggiungere Windows Update e controllare gli aggiornamenti. Se tutto va bene Windows dovrebbe avvisarci che l'aggiornamento è disponibile e pronto per essere scaricato per poi essere installato. In alcuni casi è necessario avviare il controllo update dal prompt dei comandi (come amministratore) e digitare "wuauclt.exe /updatenow" (senza virgolette).
Se anche quest'ultimo metodo non dovesse rispondere positivamente possiamo affidarci al tool rilasciato da Microsoft per effettuare l'aggiornamento ed ottenere Windows 10 molto più velocemente e questa volta con il 100% di probabilità.
Il tool da scaricare si trova in questa pagina (pesa meno di 20 MB), bisogna solo far attenzione a scaricare quello per il nostro sistema, che può essere a 32 bit oppure a 64 bit (si può controllare andando nel Pannello di Controllo e poi Sistema). Una volta scaricato non necessita di installazione, quindi basta avviarlo per ritrovarci davanti ad una semplice schermata con due possibilità:
1. Aggiorna il PC ora (questa opzione potrebbe non essere disponibile a tutti): andando avanti con questa opzione il PC inizierà la procedura di aggiornamento, ovvero inizierà a scaricare l'intero update (circa 3 GB) e poi lo installerà sul PC in uso.
2. Crea un supporto di installazione per un altro PC: procedendo con questa opzione si potrà scaricare l'aggiornamento su una chiavetta USB oppure creare un file ISO da masterizzare su un DVD. Questo può servire sia per installare più tardi l'aggiornamento sul PC che si sta utilizzando, sia sui vari PC che si possono avere, e in questo caso non sarà necessario riscaricare ogni volta l'intero aggiornamento.
Proseguendo si raggiungerà la schermata per "Selezionare lingua, architettura ed edizione", per poi procedere con la scelta di "Unità flash USB" oppure "File ISO". In entrambi i casi naturalmente bisogna disporre del dispositivo scelto completamente vuoto.
C'è da tenere in considerazione che durante il semplice aggiornamento non viene richiesto il Product Key, quindi se abbiamo il sistema operativo originale ma non abbiamo a disposizione questo codice possiamo procedere comunque all'update senza problemi.
Una volta che abbiamo effettuato l'aggiornamento però, dopo 30 giorni (periodo durante il quale è possibile tornare indietro) il Product Key legato al sistema operativo precedente viene convertito in uno di Windows 10. A questo punto se abbiamo Windows 10 su un supporto e disponiamo del Product Key possiamo effettuare un'installazione pulita del nuovo sistema (formattazione + installazione) solo sul nostro PC naturalmente, perchè ogni Product Key è legato al proprio computer.
Innanzitutto controlliamo se, dopo aver prenotato l'aggiornamento tramite la bandierina di notifica, il sistema di aggiornamento sta già scaricando i file per effettuare l'update. Raggiungiamo quindi le risorse del computer, fino ad arrivare al disco locale C; nella radice controlliamo se oltre alla classica cartella "Windows" è presente anche "$Windows.~BT". Nella maggior parte dei casi questa cartella è nascosta, quindi per visualizzarla dobbiamo andare nel Pannello di Controllo, aprire "Opzioni cartella" e, nella scheda di Visualizzazione, mettiamo la spunta sull'opzione Visualizza cartelle e file nascosti. Terminata questa verifica è meglio nascondere nuovamente queste cartelle.
Se questa cartella è presente vuol dire che il sistema sta scaricando l'aggiornamento e molto presto (a seconda della connessione che abbiamo) la bandierina di Windows 10 ci avviserà che possiamo far partire l'installazione.
Se il sistema precedente non sta ancora funzionando, possiamo raggiungere Windows Update e controllare gli aggiornamenti. Se tutto va bene Windows dovrebbe avvisarci che l'aggiornamento è disponibile e pronto per essere scaricato per poi essere installato. In alcuni casi è necessario avviare il controllo update dal prompt dei comandi (come amministratore) e digitare "wuauclt.exe /updatenow" (senza virgolette).
Se anche quest'ultimo metodo non dovesse rispondere positivamente possiamo affidarci al tool rilasciato da Microsoft per effettuare l'aggiornamento ed ottenere Windows 10 molto più velocemente e questa volta con il 100% di probabilità.
Il tool da scaricare si trova in questa pagina (pesa meno di 20 MB), bisogna solo far attenzione a scaricare quello per il nostro sistema, che può essere a 32 bit oppure a 64 bit (si può controllare andando nel Pannello di Controllo e poi Sistema). Una volta scaricato non necessita di installazione, quindi basta avviarlo per ritrovarci davanti ad una semplice schermata con due possibilità:
1. Aggiorna il PC ora (questa opzione potrebbe non essere disponibile a tutti): andando avanti con questa opzione il PC inizierà la procedura di aggiornamento, ovvero inizierà a scaricare l'intero update (circa 3 GB) e poi lo installerà sul PC in uso.
2. Crea un supporto di installazione per un altro PC: procedendo con questa opzione si potrà scaricare l'aggiornamento su una chiavetta USB oppure creare un file ISO da masterizzare su un DVD. Questo può servire sia per installare più tardi l'aggiornamento sul PC che si sta utilizzando, sia sui vari PC che si possono avere, e in questo caso non sarà necessario riscaricare ogni volta l'intero aggiornamento.
Proseguendo si raggiungerà la schermata per "Selezionare lingua, architettura ed edizione", per poi procedere con la scelta di "Unità flash USB" oppure "File ISO". In entrambi i casi naturalmente bisogna disporre del dispositivo scelto completamente vuoto.
C'è da tenere in considerazione che durante il semplice aggiornamento non viene richiesto il Product Key, quindi se abbiamo il sistema operativo originale ma non abbiamo a disposizione questo codice possiamo procedere comunque all'update senza problemi.
Una volta che abbiamo effettuato l'aggiornamento però, dopo 30 giorni (periodo durante il quale è possibile tornare indietro) il Product Key legato al sistema operativo precedente viene convertito in uno di Windows 10. A questo punto se abbiamo Windows 10 su un supporto e disponiamo del Product Key possiamo effettuare un'installazione pulita del nuovo sistema (formattazione + installazione) solo sul nostro PC naturalmente, perchè ogni Product Key è legato al proprio computer.
Windows 10: tutte le informazioni da sapere per prepararsi bene all'aggiornamento
Windows 10 ormai è ad un passo dall'arrivo ufficiale. E' stato pubblicizzato per mesi ed è stato personalizzato in base ai suggerimenti degli utenti che l'hanno voluto provare in anteprima grazie al progetto Windows Insider.
Da circa un anno la rete è stata invasa da numerosi rumors e informazioni di ogni genere, vediamo quindi un riassunto con le risposte alle domande più frequenti per prepararci al meglio all'arrivo di Windows 10:
1. Quando verrà rilasciato ufficialmente? Microsoft lancerà ufficialmente in tutto il mondo e per tutti gli utenti la versione stabile di Windows 10 il 29 luglio 2015.
2. Come si fa ad installarlo? Windows 10 verrà rilasciato come un normale aggiornamento e si potrà installare normalmente e gratuitamente tramite Windows Update, entro un anno.
3. E se devo formattare tra un anno? In Windows 10 sarà presente l'opzione per formattare senza perdere il nuovo sistema operativo (oppure verrà rilasciato il file ISO che sarà attivabile con il codice seriale del precedente sistema operativo).
4. Chi può installarlo? Possono installarlo tutti gli utenti che hanno Windows 7 SP1 e Windows 8.1 installato e aggiornato.
5. Anche le copie pirata riceveranno l'aggiornamento? Sì, il passaggio potrà avvenire anche sulle copie di Windows non originali, ma queste avranno lo sfondo del desktop bloccato da un'enorme scritta che identifica che Windows non è originale (forse però ci saranno anche ulteriori provvedimenti).
6. Il mio computer lo supporta? Il nuovo sistema operativo ha gli stessi requisiti minimi di Windows dei predecessori abilitati.
7. Quali versioni di Windows 10 esistono? Esistono solo 2 versioni, gli utenti Home e gli utenti Pro.
8. Se ho Windows XP o precedenti come faccio? Bisogna comprarlo al prezzo di 119 dollari per la versione Home oppure 199 per la versione Pro.
9. Cosa fare durante e dopo l'aggiornamento? Per ricevere l'aggiornamento bisogna procedere al download e all'installazione (con la connessione ad Internet attiva) e attendere il completamento. Precedentemente verranno segnalati i programmi che bisogna reinstallare da capo, mentre tutti i dati verranno conservati, proprio come un normale aggiornamento di routine.
10. Quali sono le novità più importanti? Il nuovo menu start (che integrerà lo Start che prima era a tutto schermo), il nuovo centro notifiche con l'assistente vocale Cortana, e il nuovo browser Microsoft Edge che andrà a sostituire Internet Explorer.
11. Quali programmi non saranno più integrati in Windows? Non ci sarà più il Windows Media Center e anche i DVD Video non verranno più letti di default ma sarà necessario installare un lettore a nostra scelta. Scompariranno anche i gadget sul desktop (ritenuti non sicuri) e i giochi, che verranno sostituiti con le versioni aggiornate.
12. Posso tornare indietro a Windows 7 o Windows 8 nel caso non fossi contento? Sì, il downgrade è consentito con entrambi i vecchi sistemi.
Ma le notizie non finiscono qui, perchè, stando ad alcuni fonti sicure, questo Windows potrebbe essere l'ultimo, ma non l'ultimo nel senso che non ci saranno più "aggiornamenti" ma l'ultimo perchè potrebbe non esserci una successiva versione, un Windows 11 per capirci. In questo modo il sistema operativo verrà visto come un "servizio" in costante aggiornamento, dove gli utenti potranno scaricare aggiornamenti e nuove funzionalità una volta al mese. Mentre gli upgrade più consistenti saranno disponibili un paio di volte all'anno e quindi non sarà più necessario pubblicizzare a gran voce una nuova versione, perchè le funzioni importanti verranno integrate nel sistema già esistente, senza bisogno di nuove major release (è già previsto l'aggiornamento Windows Redstone).
Resterà da capire come Microsoft continuerà a monetizzare con il mondo dei sistemi operativi, perchè una volta che la maggior parte degli utenti aggiornerà o comprerà Windows 10 e lo avrà installato non dovrà più acquistare una successiva versione. A questo punto molto probabilmente i futuri aggiornamenti, ogni 3 anni ad esempio, potrebbero essere acquistati ad una cifra molto bassa da chi volesse continuare a tenere "aggiornato" il sistema con gli update corposi che porteranno nuove funzioni.
Per il momento non ci resta che prenotare l'aggiornamento grazie all'icona che pian piano si sta intrufolando nell'area di notifica di tutti i computer con Windows 7 e 8.1, così da poter essere avvisati quando l'aggiornamento sarà disponibile. Grazie alla prenotazione, Windows 10 dovrebbe venire scaricato con qualche giorno di anticipo e in background, così che il 29 luglio sia già pronto per essere installato senza aspettare il download dei file necessari.
Con questo particolare aggiornamento gratuito, ma soprattutto grazie anche all'icona di avviso, Microsoft sta cercando in tutti i modi di forzare il passaggio a Windows 10 a tutti, quindi anche agli utenti meno esperti, che non sempre sono informati sulle novità importanti. Forse in casa Microsoft si teme un nuovo Windows XP con Windows 7, ovvero una fase stagnante in cui tutti gli utenti si trovano benissimo con il vecchio sistema operativo e non pensano neanche minimamente di passare o, come si è sempre fatto, comprare la successiva versione.
Da circa un anno la rete è stata invasa da numerosi rumors e informazioni di ogni genere, vediamo quindi un riassunto con le risposte alle domande più frequenti per prepararci al meglio all'arrivo di Windows 10:
1. Quando verrà rilasciato ufficialmente? Microsoft lancerà ufficialmente in tutto il mondo e per tutti gli utenti la versione stabile di Windows 10 il 29 luglio 2015.
2. Come si fa ad installarlo? Windows 10 verrà rilasciato come un normale aggiornamento e si potrà installare normalmente e gratuitamente tramite Windows Update, entro un anno.
3. E se devo formattare tra un anno? In Windows 10 sarà presente l'opzione per formattare senza perdere il nuovo sistema operativo (oppure verrà rilasciato il file ISO che sarà attivabile con il codice seriale del precedente sistema operativo).
4. Chi può installarlo? Possono installarlo tutti gli utenti che hanno Windows 7 SP1 e Windows 8.1 installato e aggiornato.
5. Anche le copie pirata riceveranno l'aggiornamento? Sì, il passaggio potrà avvenire anche sulle copie di Windows non originali, ma queste avranno lo sfondo del desktop bloccato da un'enorme scritta che identifica che Windows non è originale (forse però ci saranno anche ulteriori provvedimenti).
6. Il mio computer lo supporta? Il nuovo sistema operativo ha gli stessi requisiti minimi di Windows dei predecessori abilitati.
7. Quali versioni di Windows 10 esistono? Esistono solo 2 versioni, gli utenti Home e gli utenti Pro.
8. Se ho Windows XP o precedenti come faccio? Bisogna comprarlo al prezzo di 119 dollari per la versione Home oppure 199 per la versione Pro.
9. Cosa fare durante e dopo l'aggiornamento? Per ricevere l'aggiornamento bisogna procedere al download e all'installazione (con la connessione ad Internet attiva) e attendere il completamento. Precedentemente verranno segnalati i programmi che bisogna reinstallare da capo, mentre tutti i dati verranno conservati, proprio come un normale aggiornamento di routine.
10. Quali sono le novità più importanti? Il nuovo menu start (che integrerà lo Start che prima era a tutto schermo), il nuovo centro notifiche con l'assistente vocale Cortana, e il nuovo browser Microsoft Edge che andrà a sostituire Internet Explorer.
11. Quali programmi non saranno più integrati in Windows? Non ci sarà più il Windows Media Center e anche i DVD Video non verranno più letti di default ma sarà necessario installare un lettore a nostra scelta. Scompariranno anche i gadget sul desktop (ritenuti non sicuri) e i giochi, che verranno sostituiti con le versioni aggiornate.
12. Posso tornare indietro a Windows 7 o Windows 8 nel caso non fossi contento? Sì, il downgrade è consentito con entrambi i vecchi sistemi.
Ma le notizie non finiscono qui, perchè, stando ad alcuni fonti sicure, questo Windows potrebbe essere l'ultimo, ma non l'ultimo nel senso che non ci saranno più "aggiornamenti" ma l'ultimo perchè potrebbe non esserci una successiva versione, un Windows 11 per capirci. In questo modo il sistema operativo verrà visto come un "servizio" in costante aggiornamento, dove gli utenti potranno scaricare aggiornamenti e nuove funzionalità una volta al mese. Mentre gli upgrade più consistenti saranno disponibili un paio di volte all'anno e quindi non sarà più necessario pubblicizzare a gran voce una nuova versione, perchè le funzioni importanti verranno integrate nel sistema già esistente, senza bisogno di nuove major release (è già previsto l'aggiornamento Windows Redstone).
Resterà da capire come Microsoft continuerà a monetizzare con il mondo dei sistemi operativi, perchè una volta che la maggior parte degli utenti aggiornerà o comprerà Windows 10 e lo avrà installato non dovrà più acquistare una successiva versione. A questo punto molto probabilmente i futuri aggiornamenti, ogni 3 anni ad esempio, potrebbero essere acquistati ad una cifra molto bassa da chi volesse continuare a tenere "aggiornato" il sistema con gli update corposi che porteranno nuove funzioni.
Per il momento non ci resta che prenotare l'aggiornamento grazie all'icona che pian piano si sta intrufolando nell'area di notifica di tutti i computer con Windows 7 e 8.1, così da poter essere avvisati quando l'aggiornamento sarà disponibile. Grazie alla prenotazione, Windows 10 dovrebbe venire scaricato con qualche giorno di anticipo e in background, così che il 29 luglio sia già pronto per essere installato senza aspettare il download dei file necessari.
Con questo particolare aggiornamento gratuito, ma soprattutto grazie anche all'icona di avviso, Microsoft sta cercando in tutti i modi di forzare il passaggio a Windows 10 a tutti, quindi anche agli utenti meno esperti, che non sempre sono informati sulle novità importanti. Forse in casa Microsoft si teme un nuovo Windows XP con Windows 7, ovvero una fase stagnante in cui tutti gli utenti si trovano benissimo con il vecchio sistema operativo e non pensano neanche minimamente di passare o, come si è sempre fatto, comprare la successiva versione.
Windows Redstone: Microsoft pianifica già l'uscita del successore di Windows 10, ecco le prime informazioni
Manca ancora qualche mese al rilascio ufficiale di Windows 10 e dalle parti di Microsoft si incomincia già a parlare di un possibile successore: Windows Redstone.
Redstone non dovrebbe però essere un vero e proprio sistema operativo "nuovo", ma come Windows Blue, che poi è diventato Windows 8.1, dovrebbe essere solo un corposo upgrade che andrà ad aggiornare Windows 10 (una specie di Windows 10.1 insomma).
Se Windows 10 verrà rilasciato a giugno 2015, Redstone sarà disponibile in anteprima tramite il progetto Insider a giugno 2016 (come per la Tech Preview di 10), per poi essere ufficializzato ad ottobre 2016.
Non si conoscono per ora le novità e le future funzioni, ma dato che Microsoft vuole tenere vivo il progetto Windows Insider, per far testare agli utenti i sistemi in anteprima, è molto probabile che le cose "dimenticate" in Windows 10 verranno accorpate tramite il futuro aggiornamento "Redstone".
Per Microsoft il rilascio del prossimo sistema operativo potrebbe segnare l'inizio di una nuova era, fatta di aggiornamenti annuali gratuiti, o quasi, così da poter aggiungere le funzionalità che gli utenti richiedono, attraverso il progetto per sviluppatori, e rafforzare ulteriormente la propria potenza sul mercato, grazie ad unico sistema operativo uguale per tutti (e sempre aggiornato).
Redstone non dovrebbe però essere un vero e proprio sistema operativo "nuovo", ma come Windows Blue, che poi è diventato Windows 8.1, dovrebbe essere solo un corposo upgrade che andrà ad aggiornare Windows 10 (una specie di Windows 10.1 insomma).
Se Windows 10 verrà rilasciato a giugno 2015, Redstone sarà disponibile in anteprima tramite il progetto Insider a giugno 2016 (come per la Tech Preview di 10), per poi essere ufficializzato ad ottobre 2016.
Non si conoscono per ora le novità e le future funzioni, ma dato che Microsoft vuole tenere vivo il progetto Windows Insider, per far testare agli utenti i sistemi in anteprima, è molto probabile che le cose "dimenticate" in Windows 10 verranno accorpate tramite il futuro aggiornamento "Redstone".
Per Microsoft il rilascio del prossimo sistema operativo potrebbe segnare l'inizio di una nuova era, fatta di aggiornamenti annuali gratuiti, o quasi, così da poter aggiungere le funzionalità che gli utenti richiedono, attraverso il progetto per sviluppatori, e rafforzare ulteriormente la propria potenza sul mercato, grazie ad unico sistema operativo uguale per tutti (e sempre aggiornato).
Velocizzare e migliorare prestazioni Mac: come fare una pulizia completa per liberare spazio su disco
Come i PC, anche i Mac dopo qualche mese di utilizzo cominciano ad immagazzinare file spazzatura, che possono essere eliminati tranquillamente per far tornare come nuovo il nostro computer.
Ovviamente per fare una pulizia completa e liberare spazio il più possibile dobbiamo anche eliminare, o perlomeno spostare su dispositivi esterni, anche i file "non spazzatura", ovvero tutti i nostri file, almeno quelli di dimensioni elevate, che teniamo perennemente sul computer e che non usiamo e guardiamo mai e che possiamo benissimo archiviare.
Vediamo quali operazioni e quali programmi possiamo sfruttare per velocizzare e ottimizzare il nostro Mac:
1. Cancellare tutte le lingue che non servono: esiste un pratico programmino in grado di visualizzare le lingue "aggiuntive" che sono installate nel nostro Mac, così da poter anche eliminare quelle che non servono, lasciando solamente l'italiano e al massimo l'inglese. Il programma da scaricare si chiama Monolingual.
2. Limitare le cartelle Cloud: con il Mac vengono usati molto spesso i servizi di cloud storage, e nella maggior parte dei casi la sincronizzazione avviene con tutto il contenuto della cartella cloud. Sarebbe meglio limitare la sincronizzazione solamente con le cartelle più utilizzate, e lasciare completamente nella nuvola quelle che non dobbiamo per forza avere in locale.
3. Archiviare video, musica e foto: tutti i nostri file personali naturalmente occupano un bel po' di spazio, soprattutto se abbiamo molti film o video in generale. Quindi per liberare spazio su disco possiamo trasferire tutti i documenti, le canzoni, le foto e i video su hard disk esterni, o comunque dispositivi esterni, così da poter cancellare tutto ciò che non ci serve ogni giorno dal Mac.
4. Eliminare file non utilizzati: setacciamo tutte le cartelle dei documenti e dei file multimediali ed eliminiamo tutti i file che non ci interessano più. Diamo un'occhiata anche alla cartella Download, molto spesso dimenticata, ed eliminiamo tutto quello che ormai è obsoleto (o archiviamolo) e magari eliminiamo anche il contenuto del cestino (se non siamo abituati a svuotarlo potrebbe essere pieno di file antichi).
5. Eliminare tutti i software inutili: anche per fare questa operazione esiste un programma molto semplice da usare che permette di disinstallare completamente un'applicazione, AppCleaner. Installiamolo ed eliminiamo così tutti i programmi che non ci servono più e in questo modo recupereremo molto facilmente dello spazio su disco, oltre ad ottimizzare e tenere più pulito il nostro Mac.
6. Cancellare i vecchi backup: i backup di iTunes possono arrivare ad occupare anche molti GB (dato che contengono moltissimi file), a questo punto è meglio eliminare almeno quelli vecchi, lasciando solamente l'ultimo creato. Raggiungiamo le preferenze di iTunes e su Dispositivi (devices) eliminiamo i backup obsoleti per recuperare spazio extra.
7. Fare una pulizia con programmi specializzati: per una pulizia veramente completa non si possono tralasciare i file spazzatura, che vanno assolutamente eliminati. Per eliminare quindi tutti questi file si possono utilizzare programmi come CCleaner, OnyX e CleanMyMac, ma anche Yasu o Disk Diet.
Ovviamente per fare una pulizia completa e liberare spazio il più possibile dobbiamo anche eliminare, o perlomeno spostare su dispositivi esterni, anche i file "non spazzatura", ovvero tutti i nostri file, almeno quelli di dimensioni elevate, che teniamo perennemente sul computer e che non usiamo e guardiamo mai e che possiamo benissimo archiviare.
Vediamo quali operazioni e quali programmi possiamo sfruttare per velocizzare e ottimizzare il nostro Mac:
1. Cancellare tutte le lingue che non servono: esiste un pratico programmino in grado di visualizzare le lingue "aggiuntive" che sono installate nel nostro Mac, così da poter anche eliminare quelle che non servono, lasciando solamente l'italiano e al massimo l'inglese. Il programma da scaricare si chiama Monolingual.
2. Limitare le cartelle Cloud: con il Mac vengono usati molto spesso i servizi di cloud storage, e nella maggior parte dei casi la sincronizzazione avviene con tutto il contenuto della cartella cloud. Sarebbe meglio limitare la sincronizzazione solamente con le cartelle più utilizzate, e lasciare completamente nella nuvola quelle che non dobbiamo per forza avere in locale.
3. Archiviare video, musica e foto: tutti i nostri file personali naturalmente occupano un bel po' di spazio, soprattutto se abbiamo molti film o video in generale. Quindi per liberare spazio su disco possiamo trasferire tutti i documenti, le canzoni, le foto e i video su hard disk esterni, o comunque dispositivi esterni, così da poter cancellare tutto ciò che non ci serve ogni giorno dal Mac.
4. Eliminare file non utilizzati: setacciamo tutte le cartelle dei documenti e dei file multimediali ed eliminiamo tutti i file che non ci interessano più. Diamo un'occhiata anche alla cartella Download, molto spesso dimenticata, ed eliminiamo tutto quello che ormai è obsoleto (o archiviamolo) e magari eliminiamo anche il contenuto del cestino (se non siamo abituati a svuotarlo potrebbe essere pieno di file antichi).
5. Eliminare tutti i software inutili: anche per fare questa operazione esiste un programma molto semplice da usare che permette di disinstallare completamente un'applicazione, AppCleaner. Installiamolo ed eliminiamo così tutti i programmi che non ci servono più e in questo modo recupereremo molto facilmente dello spazio su disco, oltre ad ottimizzare e tenere più pulito il nostro Mac.
6. Cancellare i vecchi backup: i backup di iTunes possono arrivare ad occupare anche molti GB (dato che contengono moltissimi file), a questo punto è meglio eliminare almeno quelli vecchi, lasciando solamente l'ultimo creato. Raggiungiamo le preferenze di iTunes e su Dispositivi (devices) eliminiamo i backup obsoleti per recuperare spazio extra.
7. Fare una pulizia con programmi specializzati: per una pulizia veramente completa non si possono tralasciare i file spazzatura, che vanno assolutamente eliminati. Per eliminare quindi tutti questi file si possono utilizzare programmi come CCleaner, OnyX e CleanMyMac, ma anche Yasu o Disk Diet.
Come aggiornare Windows 7 e 8.1 a Windows 10 Technical Preview tramite Windows Update
L'update si potrà effettuare gratuitamente e come un normale aggiornamento sui computer dotati di Windows 7 e Windows 8, ma già da qualche mese è possibile installare appunto la Tech Preview tramite immagine ISO.
Esiste però anche un altro metodo per provare Windows 10 in anteprima senza ricorrere a download di file ISO e masterizzazioni, ovvero tramite Windows Update. Per effettuare questo tipo di operazione però (molto più semplice) bisogna per prima cosa abilitare l'aggiornamento tramite questa piccola guida, ricordandoci sempre che la versione che andremo ad installare per il momento è ancora instabile (è appunto una versione in anteprima) ma non andrà a toccare i file che abbiamo sul computer, oppure i programmi (a parte l'antivirus che va reinstallato), e che non potremo poi tornare comunque al sistema operativo precedente.
Per evitare qualsiasi problema, prima di effettuare l'aggiornamento da Windows 7 o Windows 8 alla Technical Preview di Windows 10, effettuiamo un backup dei file più importanti, poi procediamo con la guida:
1. Per prima cosa raggiungiamo questa pagina per verificare che il nostro computer supporti Windows 10. I requisiti minimi comunque sono praticamente identici a quelli di Windows 7 e 8, quindi non ci dovrebbero essere problemi.
2. Per avere la possibilità di installare Windows 10 bisogna partecipare al progetto "Windows Insider". E' tutto gratuito, bisogna solamente avere un Microsoft Account e in 2 click ci si iscrive.
3. A questo punto siamo pronti per abilitare l'aggiornamento. Dobbiamo scaricare solo un piccolo software da questa pagina, cliccando su Start Upgrade Now, per ottenere così il file "Windows10TechnicalPreview.exe" da poco più di 10 MB (è il software ufficiale di Microsoft).
Una volta scaricato dobbiamo avviarlo e attendere qualche minuto, al termine riavviamo per avere la possibilità di installare l'update di Windows 10.
4. Una volta riavviato il PC, dobbiamo passare all'installazione vera e propria. Proseguiamo raggiungendo Windows Update (tramite il Pannello di Controllo o la ricerca rapida) e facciamo partire la ricerca di nuovi aggiornamenti (Controlla aggiornamenti).
5. Comparso l'aggiornamento (quasi 3 GB) sarà possibile installare l'aggiornamento della Tech Preview di Windows 10, proprio come un normale update del sistema.
Una volta scaricato dobbiamo avviarlo e attendere qualche minuto, al termine riavviamo per avere la possibilità di installare l'update di Windows 10.
4. Una volta riavviato il PC, dobbiamo passare all'installazione vera e propria. Proseguiamo raggiungendo Windows Update (tramite il Pannello di Controllo o la ricerca rapida) e facciamo partire la ricerca di nuovi aggiornamenti (Controlla aggiornamenti).
5. Comparso l'aggiornamento (quasi 3 GB) sarà possibile installare l'aggiornamento della Tech Preview di Windows 10, proprio come un normale update del sistema.
Velocizzare Windows 7 e Windows 8 al massimo: la guida completa per rendere il computer più veloce
I computer di ultima generazione sono già abbastanza veloci, ma con l'andare del tempo potrebbero presentarsi dei rallentamenti e potrebbe essere necessario fare alcune pulizie di manutenzione per farlo tornare alle origini, oppure apportare modifiche per renderlo ancora più veloce.
Esistono diversi metodi sia per far tornare il PC come nuovo sia per velocizzare Windows ulteriormente. E' possibile quindi sfruttare tutti i passaggi (in ordine è meglio) oppure utilizzare solo quelli che ci servono, nella descrizione è comunque segnalato a cosa serve quella determinata opzione e con che grado contribuisce a velocizzare Windows (gradi da 1 a 5).
1. Eliminare tutti i virus (grado 5): questo passaggio è sicuramente da fare, anche se non vogliamo velocizzare il PC. Avere virus sul computer non va mai bene, soprattutto se vogliamo tenere i nostri dati al sicuro, ma anche se non vogliamo che Windows si impalli ogni 2 minuti con richieste di ogni tipo.
Se sfortunatamente abbiamo virus sul computer affrettiamoci a toglierli prima di partire con qualsiasi altra operazione.
2. Togliere icone inutili dal desktop (grado 1): eliminare le icone sul desktop, e dalla barra delle applicazioni, che non servono contribuisce a velocizzare il caricamento soprattutto iniziale del desktop. Anche se può apparire come una cosa inutile, eliminando i collegamenti di troppo si contribuisce a velocizzare leggermente il sistema.
3. Eliminare programmi in funzione (grado 3): grazie a CCleaner è possibile eliminare molti programmi che spesso rallentano l'avvio del computer, oltre che a tenere occupata la CPU inutilmente durante l'utilizzo del PC. Per disattivare l'avvio di questi programmi è possibile sfruttare il tool presente in CCleaner alla voce Strumenti e poi Avvio.
4. Disattivare effetti grafici pesanti (grado 3): dal pannello di controllo, sulle opzioni di sistema si possono disattivare gli effetti grafici che rallentano Windows tramite le impostazioni di sistema avanzate nella sezione "Prestazioni". Da qui è possibile lasciare attivi solo i flag elencati qui sotto, per avere comunque un Windows bello da vedere ma al tempo stesso senza troppi effetti pesanti:
- Attiva Aero Peek
- Attiva composizione del desktop
- Attiva trasparenze effetto cristallo
- Controlli ed elementi animati nelle finestre
- Mostra anteprime anzichè icone
- Mostra contenuto della finestra durante il trascinamento
- Smussa gli angoli dei caratteri dello schermo
- Utilizza ombreggiatura per le etichette delle icone sul desktop
- Utilizzare gli stili di visualizzazione su finestre e pulsanti
5. Avere un'unica partizione (grado 2): molto spesso se compriamo il computer già assemblato o portatile può capitare che il disco fisso sia diviso in due partizioni. Questo perchè è possibile lasciare tutto ciò che riguarda il sistema operativo da una parte, mentre tutti i documenti dall'altra. In questo modo se dovessimo formattare i documenti non verrebbero toccati.
Questa cosa sarebbe anche molto utile, ma se abbiamo un hard disk non troppo grande il sistema operativo dopo un po' rallenta e perde di potenza perchè inevitabilmente andrà a riempirsi con programmi e altro (anche se non completamente).
Se quindi abbiamo un disco fisso di dimensioni non troppo elevate è meglio se uniamo le partizioni in una unica ed è meglio se la trasformiamo anche in NTFS (se magari è in FAT32) tramite l'utilissimo programma Partition Wizard che effettua entrambe le cose.
6. Aggiornare il sistema operativo (grado 1): tenere sempre aggiornato il sistema operativo insieme a programmi e driver può essere molto utile (in certi casi).
7. Effettuare un pulizia completa (grado 4): effettuare una pulizia completa contribuisce enormemente a far tornare veloce il sistema operativo.
8. Deframmentare (grado 4): utilizzare la deframmentazione almeno una volta al mese aiuta molto a tenere efficiente Windows. Quando un sistema operativo è molto frammentato fa fatica a trovare rapidamente tutti file necessari al corretto funzionamento dei programmi, quindi deframmentare spesso l'hard disk rende più rapida ogni operazione, oltre che a tener in buono stato il disco.
9. Sfruttare l'ibernazione (grado 3): quando spegniamo il computer se, al posto di spegnerlo arrestando il sistema, lo mettiamo in ibernazione, quando riaccenderemo poi nuovamente il PC le prime operazioni che faremo risulteranno molto più rapide perchè già caricate.
La differenza tra l'arresto e l'ibernazione è: quanto facciamo "Arresta il sistema" il sistema chiude tutto quanto e poi spegne il PC, quando poi riaccendiamo, il sistema ricarica tutto nuovamente (come ad esempio l'antivirus o gli altri programmi in background); quando invece facciamo "Ibernazione" il sistema salva tutte le app avviate (tutta la RAM quindi) sul disco fisso e poi spegne il computer (non in stand-by, spento fisicamente), quando poi riaccendiamo, il sistema preleva tutto dall'hard disk (quello salvato precedentemente) e lo rimette nella RAM, già tutto pronto, senza bisogno di avviarsi lentamente.
In questo modo l'avvio risulterà molto ma molto più rapido.
10+. Installare più RAM e passare ad un SSD (grado 5): come ultimo suggerimento possiamo dire che aggiungere RAM e sostituire l'hard disk (disco rigido) con uno di ultima generazione SSD (unità a stato solido).
Aggiungendo più RAM ci sarà più spazio per i programmi e più rapidità nell'apertura e chiusura di qualsiasi cosa, mentre passando ad un SSD ci sarà un netto miglioramento nelle prestazioni durante la lettura e il salvataggio dei dati.
Esistono diversi metodi sia per far tornare il PC come nuovo sia per velocizzare Windows ulteriormente. E' possibile quindi sfruttare tutti i passaggi (in ordine è meglio) oppure utilizzare solo quelli che ci servono, nella descrizione è comunque segnalato a cosa serve quella determinata opzione e con che grado contribuisce a velocizzare Windows (gradi da 1 a 5).
1. Eliminare tutti i virus (grado 5): questo passaggio è sicuramente da fare, anche se non vogliamo velocizzare il PC. Avere virus sul computer non va mai bene, soprattutto se vogliamo tenere i nostri dati al sicuro, ma anche se non vogliamo che Windows si impalli ogni 2 minuti con richieste di ogni tipo.
Se sfortunatamente abbiamo virus sul computer affrettiamoci a toglierli prima di partire con qualsiasi altra operazione.
2. Togliere icone inutili dal desktop (grado 1): eliminare le icone sul desktop, e dalla barra delle applicazioni, che non servono contribuisce a velocizzare il caricamento soprattutto iniziale del desktop. Anche se può apparire come una cosa inutile, eliminando i collegamenti di troppo si contribuisce a velocizzare leggermente il sistema.
3. Eliminare programmi in funzione (grado 3): grazie a CCleaner è possibile eliminare molti programmi che spesso rallentano l'avvio del computer, oltre che a tenere occupata la CPU inutilmente durante l'utilizzo del PC. Per disattivare l'avvio di questi programmi è possibile sfruttare il tool presente in CCleaner alla voce Strumenti e poi Avvio.
4. Disattivare effetti grafici pesanti (grado 3): dal pannello di controllo, sulle opzioni di sistema si possono disattivare gli effetti grafici che rallentano Windows tramite le impostazioni di sistema avanzate nella sezione "Prestazioni". Da qui è possibile lasciare attivi solo i flag elencati qui sotto, per avere comunque un Windows bello da vedere ma al tempo stesso senza troppi effetti pesanti:
- Attiva Aero Peek
- Attiva composizione del desktop
- Attiva trasparenze effetto cristallo
- Controlli ed elementi animati nelle finestre
- Mostra anteprime anzichè icone
- Mostra contenuto della finestra durante il trascinamento
- Smussa gli angoli dei caratteri dello schermo
- Utilizza ombreggiatura per le etichette delle icone sul desktop
- Utilizzare gli stili di visualizzazione su finestre e pulsanti
5. Avere un'unica partizione (grado 2): molto spesso se compriamo il computer già assemblato o portatile può capitare che il disco fisso sia diviso in due partizioni. Questo perchè è possibile lasciare tutto ciò che riguarda il sistema operativo da una parte, mentre tutti i documenti dall'altra. In questo modo se dovessimo formattare i documenti non verrebbero toccati.
Questa cosa sarebbe anche molto utile, ma se abbiamo un hard disk non troppo grande il sistema operativo dopo un po' rallenta e perde di potenza perchè inevitabilmente andrà a riempirsi con programmi e altro (anche se non completamente).
Se quindi abbiamo un disco fisso di dimensioni non troppo elevate è meglio se uniamo le partizioni in una unica ed è meglio se la trasformiamo anche in NTFS (se magari è in FAT32) tramite l'utilissimo programma Partition Wizard che effettua entrambe le cose.
6. Aggiornare il sistema operativo (grado 1): tenere sempre aggiornato il sistema operativo insieme a programmi e driver può essere molto utile (in certi casi).
7. Effettuare un pulizia completa (grado 4): effettuare una pulizia completa contribuisce enormemente a far tornare veloce il sistema operativo.
8. Deframmentare (grado 4): utilizzare la deframmentazione almeno una volta al mese aiuta molto a tenere efficiente Windows. Quando un sistema operativo è molto frammentato fa fatica a trovare rapidamente tutti file necessari al corretto funzionamento dei programmi, quindi deframmentare spesso l'hard disk rende più rapida ogni operazione, oltre che a tener in buono stato il disco.
9. Sfruttare l'ibernazione (grado 3): quando spegniamo il computer se, al posto di spegnerlo arrestando il sistema, lo mettiamo in ibernazione, quando riaccenderemo poi nuovamente il PC le prime operazioni che faremo risulteranno molto più rapide perchè già caricate.
La differenza tra l'arresto e l'ibernazione è: quanto facciamo "Arresta il sistema" il sistema chiude tutto quanto e poi spegne il PC, quando poi riaccendiamo, il sistema ricarica tutto nuovamente (come ad esempio l'antivirus o gli altri programmi in background); quando invece facciamo "Ibernazione" il sistema salva tutte le app avviate (tutta la RAM quindi) sul disco fisso e poi spegne il computer (non in stand-by, spento fisicamente), quando poi riaccendiamo, il sistema preleva tutto dall'hard disk (quello salvato precedentemente) e lo rimette nella RAM, già tutto pronto, senza bisogno di avviarsi lentamente.
In questo modo l'avvio risulterà molto ma molto più rapido.
10+. Installare più RAM e passare ad un SSD (grado 5): come ultimo suggerimento possiamo dire che aggiungere RAM e sostituire l'hard disk (disco rigido) con uno di ultima generazione SSD (unità a stato solido).
Aggiungendo più RAM ci sarà più spazio per i programmi e più rapidità nell'apertura e chiusura di qualsiasi cosa, mentre passando ad un SSD ci sarà un netto miglioramento nelle prestazioni durante la lettura e il salvataggio dei dati.
Cosa fare quando Windows Update non funziona: guida per resettare e ripristinare Windows Update
Quando Windows Update non funziona, non scarica o non installa gli aggiornamenti, oppure non si apre proprio, possono esserci decine di motivi per giustificare la presenza di un qualsiasi problema.
1. Dal search box per la ricerca rapida di Windows cerchiamo "Servizi" e avviamo il programma di gestione. Cerchiamo "Windows Update" clicca con il destro e facciamo click su "Arresta";
2. Ora andiamo in "C:\Windows\SoftwareDistribution" ed eliminiamo tutto il contenuto della cartella;
3. Apriamo il prompt dei comandi (ricerca rapida, cmd, invio), e scriviamo:
"regsvr32 C:\Windows\System32\wuaueng.dll", premiamo invio e poi chiudiamo il prompt (non facciamo caso a segnalazione varie);
4. Torniamo su "Servizi" (come al punto 1), e a questo punto premiamo premiamo "Avvia" su "Windows Update";
5. Ora possiamo riprovare a fare gli aggiornamenti.
Se tutto è andato per il verso giusto gli aggiornamenti dovrebbero concludersi nel migliore dei modi e in futuro non dovrebbero più ripresentarsi problemi. Però, nel caso dovessero ricomparire, è molto facile ripristinare Windows Update riseguendo da capo la guida, così da poter tornare ad aggiornare e tenere al sicuro Windows.
Se il problema persiste, però, è possibile seguire questa guida per tentare con altre possibili soluzioni.
Dobbiamo partire dal presupposto che molte volte capita che, se si riesce ad avviare e fare tutte le operazioni correttamente, il contatore dei dati scaricati (compresa la percentuale) potrebbe rimanere fisso a 0 (zero) fino a quando non parte l'installazione, quindi prima di partire a cercare guide di ogni tipo, selezioniamo solo un aggiornamento (con la connessione attiva) e proviamo a vedere se dopo 5-10 minuti l'installazione si conclude normalmente, altrimenti possiamo tentare di risolvere utilizzando la soluzione più comune per riparare la maggior parte dei problemi (ovvero resettare Windows Update):
2. Ora andiamo in "C:\Windows\SoftwareDistribution" ed eliminiamo tutto il contenuto della cartella;
3. Apriamo il prompt dei comandi (ricerca rapida, cmd, invio), e scriviamo:
"regsvr32 C:\Windows\System32\wuaueng.dll", premiamo invio e poi chiudiamo il prompt (non facciamo caso a segnalazione varie);
4. Torniamo su "Servizi" (come al punto 1), e a questo punto premiamo premiamo "Avvia" su "Windows Update";
5. Ora possiamo riprovare a fare gli aggiornamenti.
Se tutto è andato per il verso giusto gli aggiornamenti dovrebbero concludersi nel migliore dei modi e in futuro non dovrebbero più ripresentarsi problemi. Però, nel caso dovessero ricomparire, è molto facile ripristinare Windows Update riseguendo da capo la guida, così da poter tornare ad aggiornare e tenere al sicuro Windows.
Se il problema persiste, però, è possibile seguire questa guida per tentare con altre possibili soluzioni.
Windows 10 gratis per Windows 8.1 e Windows 7: sarà disponibile come aggiornamento gratuito per un anno
Windows 10 è stato presentato ufficialmente alla stampa e nonostante i rumors non così solidi che lo davano come possibile aggiornamento gratuito, non solo per gli utenti di Windows 8 ma anche per quelli con Windows 7 e XP, qualcosa di vero c'era.
Infatti, quando verrà rilasciato, sarà possibile installarlo come un normale aggiornamento sui computer con installato Windows 8.1 e incredibilmente anche Windows 7 SP1.
L'opzione di aggiornamento gratuito però resterà attiva solo per un anno, quindi tutti quelli che vorranno avere Windows 10 gratuitamente dovranno fare l'update entro il primo anno. Passato il primo anno tutti quelli che avranno fatto l'aggiornamento continueranno ad utilizzarlo senza aver pagato nulla, mentre chi lo vorrà dopo il periodo di rilascio gratuito dovrà molto probabilmente comprarlo.
Ad aggiornamento completato non ci sarà nemmeno la necessità di reinstallare i programmi (come si fa ogni volta che si installa un nuovo sistema operativo) perchè andrà ad integrarsi come un vero è proprio normale update. Quasi sicuramente dovrà essere reinstallato solamente l'antivirus, e magari qualche altro programma incompatibile e nuovi driver, ma in generale il passaggio dovrebbe avvenire molto facilmente.
Oltre alle novità già conosciute, quando ancora veniva chiamato Windows 9, troviamo anche un nuovo browser, totalmente rinnovato, che dovrebbe sostituire pian piano l'ormai anziano Internet Explorer. Il nuovo browser ha il nome in codice di Spartan e si presenta con una grafica molto pulita e pronta all'uso per le presentazioni, dato che si potrà scrivere con il dito, o con il mouse, come se avessimo un pennarello virtuale.
Ci sarà una nuova modalità di lettura, simile ad un libro, oltre alla possibilità di poter sincronizzare le pagine con lo smartphone (Windows Phone), e naturalmente Cortana sarà la nostra assistente vocale per poter navigare semplicemente con i comandi vocali.
Infatti, quando verrà rilasciato, sarà possibile installarlo come un normale aggiornamento sui computer con installato Windows 8.1 e incredibilmente anche Windows 7 SP1.
L'opzione di aggiornamento gratuito però resterà attiva solo per un anno, quindi tutti quelli che vorranno avere Windows 10 gratuitamente dovranno fare l'update entro il primo anno. Passato il primo anno tutti quelli che avranno fatto l'aggiornamento continueranno ad utilizzarlo senza aver pagato nulla, mentre chi lo vorrà dopo il periodo di rilascio gratuito dovrà molto probabilmente comprarlo.
Ad aggiornamento completato non ci sarà nemmeno la necessità di reinstallare i programmi (come si fa ogni volta che si installa un nuovo sistema operativo) perchè andrà ad integrarsi come un vero è proprio normale update. Quasi sicuramente dovrà essere reinstallato solamente l'antivirus, e magari qualche altro programma incompatibile e nuovi driver, ma in generale il passaggio dovrebbe avvenire molto facilmente.
Oltre alle novità già conosciute, quando ancora veniva chiamato Windows 9, troviamo anche un nuovo browser, totalmente rinnovato, che dovrebbe sostituire pian piano l'ormai anziano Internet Explorer. Il nuovo browser ha il nome in codice di Spartan e si presenta con una grafica molto pulita e pronta all'uso per le presentazioni, dato che si potrà scrivere con il dito, o con il mouse, come se avessimo un pennarello virtuale.
Ci sarà una nuova modalità di lettura, simile ad un libro, oltre alla possibilità di poter sincronizzare le pagine con lo smartphone (Windows Phone), e naturalmente Cortana sarà la nostra assistente vocale per poter navigare semplicemente con i comandi vocali.
Mercato sistemi operativi: Windows 7 sempre in testa, ma Windows 8 supera XP
Proprio quando si inizia a parlare già di un successore, Windows 8 inizia a guadagnare qualche punto nel mercato globale dei sistemi operativi.
Sembrava che non dovesse mai prender piede e fare la fine di Windows Vista, invece l'ultimo sistema operativo Microsoft, ormai passato alla versione 8.1, dopo due anni dal rilascio, mostra qualche segno di una possibile scalata. Complice anche il fatto che i nuovi PC che sono stati acquistati, o che verranno acquistati, montano di default l'ultimo sistema operativo rilasciato e di conseguenza viene utilizzato quello.
Lo si può notare anche dal fatto che Windows XP è in netto calo dopo tantissimi anni, e dato che quasi un quarto degli utenti montava ancora il buon vecchio XP, molto probabilmente utilizzava ancora PC molto vecchi; sfruttando l'occasione della fine del supporto ha acquistato un nuovo computer trovandosi preinstallato Windows 8.
In netto vantaggio comunque ancora Windows 7, in testa al mercato con circa il 55% di utenti che lo utilizzano. Al secondo posto troviamo Windows 8, che unito a Win 8.1, supera per la prima volta XP, con un circa il 17% contro il 13%.
Sempre molto stabili Mac OS, Vista e Linux, con il primo che guadagna qualche punto raggiungendo così circa il 10%, Vista che cala scendendo sotto il 3% e Linux che rialza di pochissimo arrivando al 1,5%.
Sembrava che non dovesse mai prender piede e fare la fine di Windows Vista, invece l'ultimo sistema operativo Microsoft, ormai passato alla versione 8.1, dopo due anni dal rilascio, mostra qualche segno di una possibile scalata. Complice anche il fatto che i nuovi PC che sono stati acquistati, o che verranno acquistati, montano di default l'ultimo sistema operativo rilasciato e di conseguenza viene utilizzato quello.
Lo si può notare anche dal fatto che Windows XP è in netto calo dopo tantissimi anni, e dato che quasi un quarto degli utenti montava ancora il buon vecchio XP, molto probabilmente utilizzava ancora PC molto vecchi; sfruttando l'occasione della fine del supporto ha acquistato un nuovo computer trovandosi preinstallato Windows 8.
In netto vantaggio comunque ancora Windows 7, in testa al mercato con circa il 55% di utenti che lo utilizzano. Al secondo posto troviamo Windows 8, che unito a Win 8.1, supera per la prima volta XP, con un circa il 17% contro il 13%.
Sempre molto stabili Mac OS, Vista e Linux, con il primo che guadagna qualche punto raggiungendo così circa il 10%, Vista che cala scendendo sotto il 3% e Linux che rialza di pochissimo arrivando al 1,5%.
Android 5: le 10 novità che caratterizzano il nuovo sistema operativo Android ''Lollipop''
Dopo anni e anni di sistemi operativi tutti molto simili tra loro, e quindi anche smartphone tutti uguali, Google rinnova enormemente e in modo egregio il sistema operativo Android, portando numerose novità, soprattutto nella grafica, all'interno della versione 5.
Android 5.0 ha preso il nome in codice di "Lollipop" e porterà una vera rivoluzione al mondo del robottino verde che tutti noi conosciamo. Non tutti i dispositivi potranno supportare questa versione, sia per questioni di hardware che per questioni di business, ma più o meno gli smartphone e i dispositivi di primo ordine usciti nel 2014 dovrebbero essere compatibili.
Android Lollipop si presenta al 2015 in questo modo:
1. Material Design: grafica totalmente rinnovata. La nuova grafica è più reattiva e fluida, ci sono nuovi font che facilitano la lettura, le interazioni con lo smartphone diventano più semplici e il look è molto più intuitivo (anche il Google Play Store si è trasformato).
2. Overview: il multitasking si adegua al Material Design e diventa a visione "a mazzo di carte", come per le schede di Chrome, facilitando così sia la chiusura delle app che la visione, ora più completa, della app aperte.
3. Risparmio energetico: il nuovo sistema di risparmio energetico dovrebbe permettere di sfruttare a pieno la batteria, il progetto punta a 90 minuti (di utilizzo) in più dei vecchi sistemi.
4. Impostazioni rapide ottimizzate: le impostazioni rapide sono state semplificate e ottimizzate per essere molto più efficienti, con i collegamenti veramente più utilizzati.
5. Tap and Go: questa funzione permette di trasferire le impostazioni del vecchio dispositivo a quello nuovo anche se deve per forza avere almeno la versione 5 del sistema.
6. Sblocco rinnovato e aggiornato: ora per svegliare il dispositivo basterà dire "Ok Google" oppure sfruttare la nuova funzione "Doppio Tap" che con due tocchi allo schermo lo farà riattivare; oltre alla Face Unlock (sblocco con il viso) migliorata.
7. Notifiche ottimizzate: anche con schermo bloccato le notifiche ora sono visibili e con schermo OLED le notifiche sono visibili anche senza accendere lo schermo.
8. Bloccare alcune App: per non essere disturbati possiamo addirittura bloccare alcune app che possono infastidirci con notifiche o suoni improvvisi.
10. Guest mode: è possibile far usare ad un ospite il nostro device senza la preoccupazione che guardi foto, video, social network o app che non dovrebbe vedere, semplicemente facendogli utilizzare il dispositivo in "guest mode".
Android 5.0 ha preso il nome in codice di "Lollipop" e porterà una vera rivoluzione al mondo del robottino verde che tutti noi conosciamo. Non tutti i dispositivi potranno supportare questa versione, sia per questioni di hardware che per questioni di business, ma più o meno gli smartphone e i dispositivi di primo ordine usciti nel 2014 dovrebbero essere compatibili.
Android Lollipop si presenta al 2015 in questo modo:
1. Material Design: grafica totalmente rinnovata. La nuova grafica è più reattiva e fluida, ci sono nuovi font che facilitano la lettura, le interazioni con lo smartphone diventano più semplici e il look è molto più intuitivo (anche il Google Play Store si è trasformato).
2. Overview: il multitasking si adegua al Material Design e diventa a visione "a mazzo di carte", come per le schede di Chrome, facilitando così sia la chiusura delle app che la visione, ora più completa, della app aperte.
3. Risparmio energetico: il nuovo sistema di risparmio energetico dovrebbe permettere di sfruttare a pieno la batteria, il progetto punta a 90 minuti (di utilizzo) in più dei vecchi sistemi.
4. Impostazioni rapide ottimizzate: le impostazioni rapide sono state semplificate e ottimizzate per essere molto più efficienti, con i collegamenti veramente più utilizzati.
5. Tap and Go: questa funzione permette di trasferire le impostazioni del vecchio dispositivo a quello nuovo anche se deve per forza avere almeno la versione 5 del sistema.
6. Sblocco rinnovato e aggiornato: ora per svegliare il dispositivo basterà dire "Ok Google" oppure sfruttare la nuova funzione "Doppio Tap" che con due tocchi allo schermo lo farà riattivare; oltre alla Face Unlock (sblocco con il viso) migliorata.
7. Notifiche ottimizzate: anche con schermo bloccato le notifiche ora sono visibili e con schermo OLED le notifiche sono visibili anche senza accendere lo schermo.
8. Bloccare alcune App: per non essere disturbati possiamo addirittura bloccare alcune app che possono infastidirci con notifiche o suoni improvvisi.
9. Bloccare uscita App: se ad esempio facciamo utilizzare un'app o un gioco ad un nostro amico e non vogliamo che guardi altre cose all'interno del nostro smartphone, o tablet, possiamo impostare una password per uscire dall'app.
10. Guest mode: è possibile far usare ad un ospite il nostro device senza la preoccupazione che guardi foto, video, social network o app che non dovrebbe vedere, semplicemente facendogli utilizzare il dispositivo in "guest mode".
Il team di developers ha rilasciato un piccolo video che mostra un assaggio del nuovo sistema operativo Android 5.0 targato Lollipop:
Windows 10: download della Tech Preview disponibile e news dalla presentazione
Con gran sorpresa da parte di tutti, Microsoft ha presentato Windows 10. Non è stato di certo presentato senza preavviso ma a sorprendere tutti è stato il nuovo nome, in particolare il numero.
Doveva infatti chiamarsi Windows 9, sia per continuare la numerazione ormai iniziata con Windows 7 sia per confermare i rumors che ormai sembravano quasi saperne di più della stessa Microsoft.
A parte questo non ci sono state altre grandi sorprese, infatti ormai tutte le novità del nuovo sistema operativo erano state svelate già da qualche mese: il nuovo menu start e i desktop virtuali.
Per il momento, essendo ancora una versione "Tech Preview" di Windows 10 (una versione demo destinata agli sviluppatori) non sono ancora presenti l'assistente vocale Cortana e il centro notifiche, insieme a tutte le altre funzioni che troveremo soltanto nella versione finale del sistema, la quale non arriverà prima di giugno 2015.
L'anno prossimo verrà anche introdotto un nuovo Windows Store, unico per tutte le piattaforme che ospiteranno Windows 8 o successivi. Questo vuol dire che tutte le app presenti sul nuovo store saranno accessibili da PC, tablet, smartphone e perfino Xbox.
La demo di Windows 10 è disponibile al download gratuito tramite la pagina ufficiale, ma è disponibile anche un video che mostra le principali novità.
L'anno prossimo verrà anche introdotto un nuovo Windows Store, unico per tutte le piattaforme che ospiteranno Windows 8 o successivi. Questo vuol dire che tutte le app presenti sul nuovo store saranno accessibili da PC, tablet, smartphone e perfino Xbox.
La demo di Windows 10 è disponibile al download gratuito tramite la pagina ufficiale, ma è disponibile anche un video che mostra le principali novità.
Windows 9: data di uscita svelata, il punto della situazione con tutte le novità e i rumors
Quando mancano ormai pochi giorni alla presentazione ufficiale di Windows 9 "tech preview", vediamo un po' il punto della situazione con le varie novità già svelate dalla rete e i rumors che circolano negli ultimi giorni.
Innanzitutto la data del rilascio sembra essere stata fissata al 30 settembre 2014, dove verrà presentata la versione preliminare che poi verrà successivamente distribuita per far iniziare ad osservare da vicino quasi tutte le novità future; la versione completa invece non arriverà prima di marzo/aprile 2015.
Una delle novità più richieste è sicuramente il menu start. Il gran ritorno del menu start come tutti lo conosciamo, e dovrebbe essere reintegrato solamente rinnovato in stile Metro, di cui è spuntato in rete anche un piccolo video che mostra le novità essenziali di questo nuovo Start.
Un altro leak di questi giorni è sicuramente la nuova gestione dei desktop virtuali, già conosciuta su Mac e Linux, anche se quella su Windows sembra ancora in fase primordiale, inizialmente un po' scomoda, ma comunque molto utile e una volta che ci si è fatti l'abitudine sarà di grande aiuto in molti casi. Anche di questa novità è presente un video che sembra essere reale.
Gli ultimi rumors danno anche la presenza di un nuovo centro notifiche (notification center), posizionato sempre in basso a destra, che conterrà non solo le notifiche del sistema o dei programmi in background ma anche tutte le notifiche dei programmi aperti e molto probabilmente sarà anche il centro operativo di Cortana, ultimissima novità di casa Microsoft, la quale sarà la nostra assistente vocale personale.
Ecco l'ultimo video che mostra il notification center in azione.
Ma le novità non finisco qui, anche se quest'ultima è veramente solo un rumors. Incredibilmente Windows 9 potrebbe essere distribuito gratuitamente a tutti, quindi non solo a chi ha già installato Windows 8 ma anche chi ha, ad esempio, il buon vecchio XP.
Nel caso in cui fosse a pagamento non si conosce ancora il modo in cui verrà rilasciato e neanche i prezzi, ma più o meno avverrà tutto come con il rilascio di Windows 8.
Aggiornamento 1/10/2014: Incredibilmente Windows 9 verrà rilasciato come Windows 10. Tutte le novità nel post sulla presentazione.
Innanzitutto la data del rilascio sembra essere stata fissata al 30 settembre 2014, dove verrà presentata la versione preliminare che poi verrà successivamente distribuita per far iniziare ad osservare da vicino quasi tutte le novità future; la versione completa invece non arriverà prima di marzo/aprile 2015.
Una delle novità più richieste è sicuramente il menu start. Il gran ritorno del menu start come tutti lo conosciamo, e dovrebbe essere reintegrato solamente rinnovato in stile Metro, di cui è spuntato in rete anche un piccolo video che mostra le novità essenziali di questo nuovo Start.
Un altro leak di questi giorni è sicuramente la nuova gestione dei desktop virtuali, già conosciuta su Mac e Linux, anche se quella su Windows sembra ancora in fase primordiale, inizialmente un po' scomoda, ma comunque molto utile e una volta che ci si è fatti l'abitudine sarà di grande aiuto in molti casi. Anche di questa novità è presente un video che sembra essere reale.
Gli ultimi rumors danno anche la presenza di un nuovo centro notifiche (notification center), posizionato sempre in basso a destra, che conterrà non solo le notifiche del sistema o dei programmi in background ma anche tutte le notifiche dei programmi aperti e molto probabilmente sarà anche il centro operativo di Cortana, ultimissima novità di casa Microsoft, la quale sarà la nostra assistente vocale personale.
Ecco l'ultimo video che mostra il notification center in azione.
Ma le novità non finisco qui, anche se quest'ultima è veramente solo un rumors. Incredibilmente Windows 9 potrebbe essere distribuito gratuitamente a tutti, quindi non solo a chi ha già installato Windows 8 ma anche chi ha, ad esempio, il buon vecchio XP.
Nel caso in cui fosse a pagamento non si conosce ancora il modo in cui verrà rilasciato e neanche i prezzi, ma più o meno avverrà tutto come con il rilascio di Windows 8.
Aggiornamento 1/10/2014: Incredibilmente Windows 9 verrà rilasciato come Windows 10. Tutte le novità nel post sulla presentazione.
I migliori sistemi operativi per PC vecchi e Netbook
Naturalmente se stiamo parlando di vecchi computer oppure di netbook nella maggior parte dei casi stiamo parlando anche di computer con prestazioni non troppo elevate. Talvolta però possiamo trovare anche netbook che hanno prestazioni almeno accettabili e quindi possono ospitare sistemi operativi un po' più efficienti dei netbook low-cost o dei PC datati.
I migliori sistemi operativi per PC vecchi sono quelli che non ingombrano la memoria RAM con megabyte inutili, e che quindi lasciano più spazio per i programmi o per varie operazioni dell'utente.
Tra i migliori SO per questi computer troviamo, completamente gratuite, queste meravigliose distro Linux che possono far tornare in vita i nostri PC messi in cantina:
1. Lubuntu: è la tipica distro Linux che deriva da Ubuntu. Può essere utilizzata anche su computer con meno di 256 MB di RAM;
2. Puppy Linux: ha una grafica e un desktop molto leggeri, senza però tralasciare varie applicazioni molto utili;
3. antiX: è forse la distro che funziona praticamente su tutti i computer. Dovrebbe funzionare anche su PC Intel Pentium 2 e AMD single Core e con soli 128 MB di RAM. Il sistema operativo richiede 2,2 GB di spazio libero sul disco fisso.
I migliori sistemi operativi per netbook invece, come già detto in precedenza, possono essere già un po' più efficienti, a meno che non siano proprio quelli costati meno di 100€ oppure con componenti hardware troppo datati e di basse prestazioni. Se abbiamo netbook di fascia bassa appoggiamoci allora agli stessi per PC vecchi, altrimenti scegliamone uno tra questi:
1. Windows 7: può sembrare strano ma funziona molto bene su molti netbook. E' possibile reperire online anche molte versione modificate e alleggerite e se tutto va per il verso giusto potremo utilizzare il nostro netbook con Windows;
2. elementary OS: si presenta come Linux ma sotto sotto nasconde Mac. Da provare;
3. Emmabuntus: una versione Linux progettata per essere completa e di bell'aspetto, e al tempo stesso veloce, specialmente su netbook;
4. EasyPeasy: sviluppata inizialmente per i netbook Eee PC ma che pian piano si è guadagnata numerosi utenti. Molto veloce e facile da utilizzare, simile a Ubuntu.
5+. Distro Linux classiche: anche le migliori distribuzioni Linux possono funzionare egregiamente.
I migliori sistemi operativi per PC vecchi sono quelli che non ingombrano la memoria RAM con megabyte inutili, e che quindi lasciano più spazio per i programmi o per varie operazioni dell'utente.
Tra i migliori SO per questi computer troviamo, completamente gratuite, queste meravigliose distro Linux che possono far tornare in vita i nostri PC messi in cantina:
1. Lubuntu: è la tipica distro Linux che deriva da Ubuntu. Può essere utilizzata anche su computer con meno di 256 MB di RAM;
2. Puppy Linux: ha una grafica e un desktop molto leggeri, senza però tralasciare varie applicazioni molto utili;
3. antiX: è forse la distro che funziona praticamente su tutti i computer. Dovrebbe funzionare anche su PC Intel Pentium 2 e AMD single Core e con soli 128 MB di RAM. Il sistema operativo richiede 2,2 GB di spazio libero sul disco fisso.
I migliori sistemi operativi per netbook invece, come già detto in precedenza, possono essere già un po' più efficienti, a meno che non siano proprio quelli costati meno di 100€ oppure con componenti hardware troppo datati e di basse prestazioni. Se abbiamo netbook di fascia bassa appoggiamoci allora agli stessi per PC vecchi, altrimenti scegliamone uno tra questi:
1. Windows 7: può sembrare strano ma funziona molto bene su molti netbook. E' possibile reperire online anche molte versione modificate e alleggerite e se tutto va per il verso giusto potremo utilizzare il nostro netbook con Windows;
2. elementary OS: si presenta come Linux ma sotto sotto nasconde Mac. Da provare;
3. Emmabuntus: una versione Linux progettata per essere completa e di bell'aspetto, e al tempo stesso veloce, specialmente su netbook;
4. EasyPeasy: sviluppata inizialmente per i netbook Eee PC ma che pian piano si è guadagnata numerosi utenti. Molto veloce e facile da utilizzare, simile a Ubuntu.
5+. Distro Linux classiche: anche le migliori distribuzioni Linux possono funzionare egregiamente.
Come installare Ubuntu: la guida dettagliata universale
Ubuntu è uno dei più famosi sistemi operativi gratuiti ma anche la distro Linux più utilizzata. Ubuntu è un ottimo sistema operativo, ed oltre ad essere completamente free offre anche tantissime applicazioni gratuite che possono essere installate facilmente e con un click.
Ogni anno vengono rilasciati aggiornamenti e nuove versioni (anche questi gratuiti) che portano miglioramenti sia in ambito di sicurezza che di nuove funzioni.
In questa guida "universale" vediamo come poter installare Ubuntu in 3 diverse modalità: installare solo Ubuntu, installarlo con Windows e installarlo come se fosse un programma.
Installare Ubuntu a fianco di Windows/Installare Ubuntu al posto di Windows: per prima cosa dobbiamo scaricare Ubuntu dal sito ufficiale e completare il download. Terminato lo scaricamento avremo un semplice file ISO che dovremo masterizzare su un DVD vuoto.
A questo punto inseriamo il DVD con masterizzato Ubuntu e riavviamo il computer. Se il BIOS è settato "correttamente" il boot sceglierà di far partire per primo il lettore, quindi avvierà l'installazione del sistema operativo.
Proseguiamo con l'installazione molto semplice e arriveremo ad un punto fondamentale: "Installare Ubuntu a fianco di Windows" (creando una partizione) o "Sostituire Windows con Ubuntu" (formattando tutto il PC). Scegliamo e proseguiamo poi con Installa.
C'è anche l'opzione Altro, dove ci sono le impostazioni avanzate per cancellare, ridimensionare e creare partizioni, ma è solo per utenti abbastanza esperti.
Inseriamo i settings finali e arriveremo al momento dell'installazione. Terminato tutto il processo (impiegherà circa 30 minuti, ma varia a seconda del computer) verrà chiesto di riavviare, riavviamo e estraiamo il DVD. Ora all'avvio ci verrà chiesto con quale sistema partire o, se abbiamo sostituito Windows con Ubuntu, partirà direttamente Linux.
Installare Ubuntu come se fosse un programma di Windows: grazie ad un piccolo software chiamato Wubi possiamo installare Ubuntu come se fosse un normale programma di Windows, senza quindi creare partizioni. Dobbiamo soltanto installare Wubi sul PC (Wubi è stato supportato fino alla versione 12.04 LTS e sul sito ufficiale non è più disponibile, dobbiamo cercarlo manualmente), e poi scegliamo la distribuzione che preferiamo (Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu o Mythbuntu).
Il programma provvederà ad effettuare il download del sistema operativo Linux (che avverrà in modo automatico), a cui seguirà l'installazione vera e propria. Conclusa l'installazione, al riavvio del computer ci verrà chiesto se avviare Windows o Linux. Il nuovo sistema operativo viene messo in un'area virtuale e lo potremo vedere tra i programmi installati su Windows e nel caso non fossimo soddisfatti basterà disinstallarlo come un normale programma.
Ogni anno vengono rilasciati aggiornamenti e nuove versioni (anche questi gratuiti) che portano miglioramenti sia in ambito di sicurezza che di nuove funzioni.
In questa guida "universale" vediamo come poter installare Ubuntu in 3 diverse modalità: installare solo Ubuntu, installarlo con Windows e installarlo come se fosse un programma.
Installare Ubuntu a fianco di Windows/Installare Ubuntu al posto di Windows: per prima cosa dobbiamo scaricare Ubuntu dal sito ufficiale e completare il download. Terminato lo scaricamento avremo un semplice file ISO che dovremo masterizzare su un DVD vuoto.
A questo punto inseriamo il DVD con masterizzato Ubuntu e riavviamo il computer. Se il BIOS è settato "correttamente" il boot sceglierà di far partire per primo il lettore, quindi avvierà l'installazione del sistema operativo.
Proseguiamo con l'installazione molto semplice e arriveremo ad un punto fondamentale: "Installare Ubuntu a fianco di Windows" (creando una partizione) o "Sostituire Windows con Ubuntu" (formattando tutto il PC). Scegliamo e proseguiamo poi con Installa.
C'è anche l'opzione Altro, dove ci sono le impostazioni avanzate per cancellare, ridimensionare e creare partizioni, ma è solo per utenti abbastanza esperti.
Inseriamo i settings finali e arriveremo al momento dell'installazione. Terminato tutto il processo (impiegherà circa 30 minuti, ma varia a seconda del computer) verrà chiesto di riavviare, riavviamo e estraiamo il DVD. Ora all'avvio ci verrà chiesto con quale sistema partire o, se abbiamo sostituito Windows con Ubuntu, partirà direttamente Linux.
Installare Ubuntu come se fosse un programma di Windows: grazie ad un piccolo software chiamato Wubi possiamo installare Ubuntu come se fosse un normale programma di Windows, senza quindi creare partizioni. Dobbiamo soltanto installare Wubi sul PC (Wubi è stato supportato fino alla versione 12.04 LTS e sul sito ufficiale non è più disponibile, dobbiamo cercarlo manualmente), e poi scegliamo la distribuzione che preferiamo (Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu o Mythbuntu).
Il programma provvederà ad effettuare il download del sistema operativo Linux (che avverrà in modo automatico), a cui seguirà l'installazione vera e propria. Conclusa l'installazione, al riavvio del computer ci verrà chiesto se avviare Windows o Linux. Il nuovo sistema operativo viene messo in un'area virtuale e lo potremo vedere tra i programmi installati su Windows e nel caso non fossimo soddisfatti basterà disinstallarlo come un normale programma.
Come installare due sistemi operativi sul PC (sullo stesso hard disk)
Molte volte abbiamo pensato di installare un sistema operativo diverso da quello che abbiamo già installato, ma per paura di cancellare qualcosa che non avremmo dovuto cancellare, oppure per non abbandonare il buon vecchio Windows, abbiamo lasciato perdere tutto.
In questa guida vediamo come è possibile installare più di un sistema operativo, senza cancellare o comprare nulla, solamente utilizzando le partizioni di un hard disk. L'unica inconvenienza è che Windows non permette di installare, come secondo sistema operativo, una versione più vecchia, quindi se abbiamo ad esempio Windows 7 non possiamo installare Windows XP, perchè il primo non verrebbe più visto, ma dobbiamo installare prima XP e poi 7.
Se però invece installiamo una versione di Linux (o più versioni) tutto è possibile.
L'operazione di dividere il disco in partizioni (parti separate) si può fare anche attraverso Windows, ma è meglio utilizzare software più specifici, come ad esempio Partition Magic (che però è a pagamento) oppure Partition Wizard (completamente gratuito e facile da utilizzare).
Per installare Windows XP conviene creare una partizione con almeno 16 GB, mentre per Windows 7 o Windows 8 almeno 25 GB. Per Linux lo spazio richiesto varia per ogni distribuzione disponibile, ma anche qui dovrebbero bastare 16 GB.
Questi sono solo i requisiti minimi, poi possiamo scegliere anche di creare partizioni più grandi e in base alle nostre esigenze, così da avere più spazio disponibile durante l'utilizzo del sistema operativo e delle volte anche più veloce. Durante la formattazione delle partizioni scegliamo NTFS per Windows e EXT3 per Linux.
Una volta completate le operazioni preliminari è possibile installare tanti sistemi operativi quante le partizioni che abbiamo creato, scegliendo ovviamente di installarlo nella partizione adeguata, senza sovrascriverli.
Terminata l'installazione, ad ogni avvio, sarà possibile scegliere con quale sistema operativo accendere il computer, proprio come se ci fossero due computer distinti in uno. Per sistemare alcuni problemi di boot è meglio installare EasyBCD, anche questo gratuito, così da poter anche personalizzare al meglio il boot di avvio.
Per installare Windows XP conviene creare una partizione con almeno 16 GB, mentre per Windows 7 o Windows 8 almeno 25 GB. Per Linux lo spazio richiesto varia per ogni distribuzione disponibile, ma anche qui dovrebbero bastare 16 GB.
Questi sono solo i requisiti minimi, poi possiamo scegliere anche di creare partizioni più grandi e in base alle nostre esigenze, così da avere più spazio disponibile durante l'utilizzo del sistema operativo e delle volte anche più veloce. Durante la formattazione delle partizioni scegliamo NTFS per Windows e EXT3 per Linux.
Una volta completate le operazioni preliminari è possibile installare tanti sistemi operativi quante le partizioni che abbiamo creato, scegliendo ovviamente di installarlo nella partizione adeguata, senza sovrascriverli.
Terminata l'installazione, ad ogni avvio, sarà possibile scegliere con quale sistema operativo accendere il computer, proprio come se ci fossero due computer distinti in uno. Per sistemare alcuni problemi di boot è meglio installare EasyBCD, anche questo gratuito, così da poter anche personalizzare al meglio il boot di avvio.
I migliori sistemi operativi free: le migliori distro Linux per avere un sistema operativo a costo zero
I migliori sistemi operativi free che possiamo scaricare gratuitamente e con facilità fanno sicuramente parte del mondo Linux. Infatti tutte le distro (distribuzioni) di Linux sono gratuite e ben programmate.
Girando su Internet e nei vari siti troviamo descrizioni accurate, trucchi, guide e qualsiasi tipo di informazione per gestire al meglio i vari tipi di distro disponibili.
Ecco una lista con una rapida descrizione delle migliori distro di Linux:
1. La distro più comune e famosa è sicuramente Ubuntu (qui la guida per installarlo), la quale si propone come un sistema molto facile da utilizzare, con la grafica Unity e l'ambiente Debian, e soprattutto disponibile in altre 4 versioni diverse. Si può scegliere infatti, se non ci piace Ubuntu, la derivata Kubuntu, con l'ambiente desktop KDE, o la seconda, Xubuntu, con la grafica XFCE. Esiste anche Lubuntu, installabile su computer anche molto vecchi e poco performanti (perfino con meno di 256 MB di RAM) e l'ultima Edubuntu, dedicata al mondo della scuola.
2. Linux Mint: forse è la più semplice tra le distro di Linux. Si basa su Ubuntu e sulla grafica Debian ma si propone come un sistema leggero ed elegante e dispone di una grafica molto comune a chi utilizza Windows.
3. Zorin OS: è proprio la copia di Windows. Chi non vuole distaccarsi troppo dal buon vecchio Windows può optare per questa scelta.
4. PCLinuxOS: utilizza l'ambiente desktop comune a tutti, e facilita l'utente al primo utilizzo dei sistemi operativi basati su Linux.
5. Fedora: è un'altra delle distro più conosciute. Sviluppata direttamente da GNU/Linux ha l'obiettivo di portare avanti un sistema operativo libero e con software liberi.
6. Knoppix: è il più completo sistema avviabile da LiveCD, però è anche un ottimo sistema operativo. Comprende un sistema avanzato di riconoscimento hardware, che gli permette di essere lanciato su quasi tutti i sistemi con architettura x86.
7. Gentoo Linux: è presentata come la distro per utenti esperti ma è anche una distribuzione GNU/Linux focalizzata sulla velocità di esecuzione e sulla possibilità di personalizzazione.
Scopriamo ora come installare due sistemi operativi insieme sullo stesso computer oppure i migliori sistemi operativi per PC vecchi e Netbook.
Girando su Internet e nei vari siti troviamo descrizioni accurate, trucchi, guide e qualsiasi tipo di informazione per gestire al meglio i vari tipi di distro disponibili.
Ecco una lista con una rapida descrizione delle migliori distro di Linux:
1. La distro più comune e famosa è sicuramente Ubuntu (qui la guida per installarlo), la quale si propone come un sistema molto facile da utilizzare, con la grafica Unity e l'ambiente Debian, e soprattutto disponibile in altre 4 versioni diverse. Si può scegliere infatti, se non ci piace Ubuntu, la derivata Kubuntu, con l'ambiente desktop KDE, o la seconda, Xubuntu, con la grafica XFCE. Esiste anche Lubuntu, installabile su computer anche molto vecchi e poco performanti (perfino con meno di 256 MB di RAM) e l'ultima Edubuntu, dedicata al mondo della scuola.
2. Linux Mint: forse è la più semplice tra le distro di Linux. Si basa su Ubuntu e sulla grafica Debian ma si propone come un sistema leggero ed elegante e dispone di una grafica molto comune a chi utilizza Windows.
3. Zorin OS: è proprio la copia di Windows. Chi non vuole distaccarsi troppo dal buon vecchio Windows può optare per questa scelta.
4. PCLinuxOS: utilizza l'ambiente desktop comune a tutti, e facilita l'utente al primo utilizzo dei sistemi operativi basati su Linux.
5. Fedora: è un'altra delle distro più conosciute. Sviluppata direttamente da GNU/Linux ha l'obiettivo di portare avanti un sistema operativo libero e con software liberi.
6. Knoppix: è il più completo sistema avviabile da LiveCD, però è anche un ottimo sistema operativo. Comprende un sistema avanzato di riconoscimento hardware, che gli permette di essere lanciato su quasi tutti i sistemi con architettura x86.
7. Gentoo Linux: è presentata come la distro per utenti esperti ma è anche una distribuzione GNU/Linux focalizzata sulla velocità di esecuzione e sulla possibilità di personalizzazione.
Scopriamo ora come installare due sistemi operativi insieme sullo stesso computer oppure i migliori sistemi operativi per PC vecchi e Netbook.
Windows XP: aprile 2014, la fine si avvicina ma i prodotti verranno aggiornati fino al 2015. Cosa fare dopo?
Il supporto per Windows XP dei prodotti Microsoft è stato prolungato di un anno, ovvero fino a luglio 2015. Questa notizia farà felici moltissimi utenti, che, ancora oggi, utilizzano l'ormai vecchissimo sistema operativo Microsoft.
La notizia però dice che verranno aggiornati solo i prodotti, quindi non il sistema operativo vero e proprio, il quale supporto terminerà l'8 aprile 2014.
Questo vuol dire che i programmi di sicurezza redmondiani, come Security Essentials, continueranno a ricevere gli aggiornamenti per oltre un anno, precisamente fino al 14 luglio 2015.
Questa prolungamento è stato effettuato per dar tempo ai vari utenti di poter acquistare e aggiornare il proprio PC ai sistemi operativi più moderni, come Windows 8 o il più amato Windows 7.
Una piccola curiosità arriva dagli sportelli Bancomat, dove il 95% lavora ancora con XP. Tutti gli sportelli dovranno quindi essere sostituiti con un hardware che consente l'installazione di un sistema operativo recente, o, dove possibile, venire aggiornati con almeno Windows 7.
La notizia però dice che verranno aggiornati solo i prodotti, quindi non il sistema operativo vero e proprio, il quale supporto terminerà l'8 aprile 2014.
Questo vuol dire che i programmi di sicurezza redmondiani, come Security Essentials, continueranno a ricevere gli aggiornamenti per oltre un anno, precisamente fino al 14 luglio 2015.
Questa prolungamento è stato effettuato per dar tempo ai vari utenti di poter acquistare e aggiornare il proprio PC ai sistemi operativi più moderni, come Windows 8 o il più amato Windows 7.
Una piccola curiosità arriva dagli sportelli Bancomat, dove il 95% lavora ancora con XP. Tutti gli sportelli dovranno quindi essere sostituiti con un hardware che consente l'installazione di un sistema operativo recente, o, dove possibile, venire aggiornati con almeno Windows 7.